obiettivo di “giocarsi almeno il podio” per il danese – .

obiettivo di “giocarsi almeno il podio” per il danese – .
obiettivo di “giocarsi almeno il podio” per il danese – .

50% di possibilità di vedere Jonas Vingegaard E Senza Van Aert al Giro di Francia 2024. Due casi molto diversi, ovviamente, ma che al momento hanno un obiettivo comune: Firenze. Entrambi, infatti, puntano ad essere al via della storica Grande Partenza italiana, anche se al momento in patria regna ancora l’incertezza. Visma | Noleggiare una bicicletta. Il belga sembra stare meglio, ha già ripreso la corsa e per lui la Grande Boucle non è l’obiettivo primario di quest’estate, oltre ovviamente al fatto che può permettersi qualche giornata storta, a differenza del danese che chiaramente, se ci fosse è uno, punterà alla classifica generale. Anche se chiaramente le aspettative non saranno mai le stesse che senza infortuni.

“Sarà molto difficile – spiega Mathieu Heijboer A La Dernière Heure – Ma è molto motivato e lavora duro ogni giorno. Secondo noi, non andrà al Tour da grande favorito, ma vogliamo che arrivi al livello in cui possa almeno giocarsi le sue carte per il podio. In quanto due volte campioni in carica, ci sembra difficile partire con una mentalità diversa da quella degli ultimi anni. Proprio come Wout, non andrà al Tour in caso di emergenza, sono entrambi corridori troppo forti per questo approccio”.

Se il piano B per il corridore scandinavo è ovviamente questo Vuelta a España, che l’anno scorso ha concluso al secondo posto dietro al compagno di squadra Sepp Kuss, Vingegaard rimane attualmente completamente concentrato sul tornare in tempo per il 30 giugno. In ritiro a Tignes, per il momento è ancora lontano dal livello che ci si aspetterebbe da una pretendente al successo, come lo è il fenomeno fiammingo. “Lavorano duro ogni giorno e fanno abbastanza bene – continua il tecnico olandese – Ma sono ancora lontani dal livello che dovrebbero essere. Non voglio essere troppo negativo, ma per ora, individualmente, le probabilità che possano essere al Tour sono poco più del 50%. Gli mancano tanti chilometri di corsa e di allenamenti tra aprile e maggio. Li vogliamo entrambi al via, ma devono essere competitivi per esserci”.

L’obiettivo però è chiaramente quello di portarli, quindi, contrariamente a quanto fatto negli altri anni, la scelta della squadra verrà annunciata molto tardi, forse addirittura poco prima della partenza. “Saranno necessari allenamenti più intensi e più lunghi – aggiunge – Prenderemo una decisione in base a cosa saranno in grado di fare, in base alle loro sensazioni, ma anche alla loro frequenza cardiaca. È ancora troppo presto per trarre conclusioni sulla base dei dati attuali. Al momento stiamo ancora lavorando sulle condizioni di base. Il focus finale deve ancora venire. Non abbiamo fissato una scadenza. Naturalmente decideremo molto tardi, subito prima del Tour. Al momento sono troppo lontani dal livello sperato per prendere una decisione“.

Si tratta quindi di una sorta di corsa contro il tempo e la speranza è che non ci siano battute d’arresto, perché non ci sarebbe il tempo per affrontarle. “Un piccolo raffreddore o una leggera caduta possono diventare un incubo – sottolinea – Normalmente prendiamo sempre un po’ di margine durante un periodo di preparazione, ma dopo tutti i problemi che si sono verificati quel tempo non c’è più. Ogni giorno conta.”

 
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