Carlos Alcaraz e Rafael Nadal
Il sogno è diventato realtà. Salvo imprevisti dovuti ad infortuni, la Spagna schiererà nel doppio olimpico la super coppia dei sogni: Rafael Nadal e Carlos Alcaraz. L’annuncio è arrivato da una conferenza stampa tenutasi oggi a Madrid, nella quale la Real Federación Española de Tenis ha annunciato i suoi atleti in gara. Non sarà l’unica coppia spagnola: Granollers, attuale numero due al mondo nella specialità, gareggerà presumibilmente con Carreno. Questa seconda coppia di doppio non è ancora ufficiale, ma è altamente probabile.
Nel singolare, per la Spagna giocheranno Alcaraz, Nadal, Davidovich Fokina e Carreno, forti della loro classifica protetta (18° posto) dopo essere stati fuori dalle competizioni per un anno e mezzo a causa di un grave infortunio al gomito, proprio come Nadal, gareggiando anche con una classifica protetta. Lo stesso Carreno ha commentato che “l’evento olimpico è stato molto importante per me per mantenere la motivazione e la costanza nel recupero” e che spera di “giocare abbastanza partite per aumentare il ritmo prima del torneo”.
Il capitano spagnolo, David Ferrer, è molto soddisfatto della squadra, così come delle possibilità che la Spagna vinca una medaglia: “Abbiamo una grande squadra e si giocherà al Roland Garros. Speriamo di portare gioia allo sport spagnolo. Sono emozionato. Sono orgoglioso di far parte di questa squadra”.
“Non spetta a me dire quante medaglie otterremo, ma possiamo ottenerle. Carlos ha appena vinto il Roland Garros e Rafa ha gareggiato ad ottimi livelli. C’è ancora tempo fino al 27 luglio. Carreno è reduce da un infortunio e ora è tornato a gareggiare sentendosi di nuovo in piena forma. Davidovich può avere buoni risultati. E Granollers è stato il numero uno nel doppio. Non posso lamentarmi. Spero che ottengano buoni risultati”. In Spagna si ipotizza addirittura una finale di singolare tra Nadal e Alcaraz… “Speriamo. Non lo so”, dice Ferrer. “Ci sono molte variabili che entreranno in gioco. Siamo fiduciosi che possano vincere più di una medaglia, ma non mi piace fare previsioni sul futuro” conclude.
Mario Cecchi
