“Creare una squadra che non dipenda da uno o due sponsor e alla quale i tifosi possano legarsi nel tempo” – .

“Creare una squadra che non dipenda da uno o due sponsor e alla quale i tifosi possano legarsi nel tempo” – .
“Creare una squadra che non dipenda da uno o due sponsor e alla quale i tifosi possano legarsi nel tempo” – .

Pierre-Luc Perichon ha lasciato la carriera professionistica a fine 2023 e pochi giorni dopo stava già pensando ad una nuova strada da seguire, sempre nel mondo del ciclismo. Il francese, classe 1987, aveva infatti fatto sapere che avrebbe iniziato subito a lavorare su un progetto volto a creare una squadra che potesse entrare nel panorama delle corse su strada, portando con sé diverse innovazioni concettuali. Poco più di sei mesi dopo, Périchon ottiene, come risultato tangibile, il coinvolgimento di un imprenditore francese, Raffaello Taiebattiva nel settore dell’editoria scolastica.

“Vogliamo cambiare tutto – le parole di Périchon e Taïeb raccolte da L’Eecco – Il modello strategico, economico e sportivo su cui operano attualmente le squadre sta invecchiando. Quando correvo mi dicevano sempre ‘Pierre-Luc’, facciamo così da 40 anni, ha sempre funzionato e non inizieremo a fare nulla di diverso oggi. Il progetto di squadra a cui stiamo lavorando dovrà avere una propria identità, che possa rendere più semplice l’attaccamento di un tifoso, anno dopo anno. Per questo motivo un unico sponsor non deve rappresentare più del 20% delle risorse finanziarie della squadra“.

L’idea di base è quindi quella di riunire una moltitudine di piccoli finanziatori, in modo da evitare un rapporto di dipendenza da uno sponsor. Périchon e Taïeb puntano a creare la squadra maschile e quella femminile a partire dalla stagione 2025: “Périchon mi ha parlato del suo desiderio di creare una nuova squadra alla fine del 2023, ci siamo incontrati e abbiamo iniziato a lavorare – le parole di Taïeb – Da allora, abbiamo iniziato a incontrarci potenziali sponsor, investitori e persino alcuni ciclisti.

Un altro dei capisaldi del pensiero di Périchon è quello di dare un luogo di riferimento alla sua squadra: “Corridori e staff lavorano tutti in un unico luogo, dove ci sono anche i servizi messi a disposizione per le famiglie degli atleti. Nel corso della mia carriera mi sono accorto che i valori umani spesso venivano messi da parte. Vogliamo togliere la pressione dalle spalle dei corridori. Non riusciamo a capire come un corridore professionista, che si guadagna da vivere facendo qualcosa di cui è appassionato, possa ritrovarsi esaurito a 24 anni e abbandonare il ciclismo“.

In attesa che il progetto decolli, Périchon e Taïeb hanno pensato anche a un nome per la loro squadra (per ora non rivelato), un nome che rimarrà sempre lo stesso negli anni: “Affinché sia ​​più riconoscibile per un fan e questo rende le cose meno complicate per gli appassionati”.

 
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