Mirka Cassinadri e il Coro Vocilassù – .

Toano è in fermento per l’arrivo del Giro d’Italia Femminile il 9 luglio. Ma questa volta la magia del ciclismo porta con sé anche storie di donne straordinarie. E tra le curve strette e i paesaggi mozzafiato dell’Appennino, la Rai ha scoperto una perla rara: Mirka Cassinadri, la nuova direttrice del Coro Vocalissù, gruppo maschile a quattro voci pari. Un incontro reso possibile da Doris Corsini, che ha messo in contatto Mirka con Dalia Muccioli, catapultando questa storia sulla scena nazionale.

Mirka Cassinadri ha preso le redini del Coro Vocalissù solo pochi mesi fa, in questa intervista ci racconta con sincerità e passione le sue emozioni e le sfide di questa incredibile avventura.

Mirka Cassinadri con Dalia Muccioli e il Coro Vocilassù

Qual è stata la reazione e le emozioni alla notizia della tua partecipazione alla trasmissione Rai?

Inizialmente ero un po’ incredulo. Non mi era chiaro il motivo per cui mi hanno scelto, ma poi mi sono sentito molto orgoglioso di partecipare a questa trasmissione, molto felice di poter parlare del coro e fare un’intervista così importante per una trasmissione Rai. Non mi era mai successo prima, quindi ero sicuramente emozionato, ma felice e orgoglioso di poter parlare di quello che ora considero il mio coro. Mi piace parlare di loro e di questa realtà così importante per il nostro Appennino.

Un momento delle riprese

Sei diventato da poco direttore del coro, come è stata questa prima esperienza?

Sì, sono solo pochi mesi. Dopo un primo momento di tensione e insicurezza, trattandosi della mia prima esperienza come direttore di coro, tutto è filato liscio. C’è stata una crescita costante e abbiamo iniziato a lavorare molto bene insieme. C’è molta collaborazione e condivisione, e l’atmosfera tra i coristi è meravigliosa, il che rende il lavoro molto piacevole. Con loro si è instaurato subito un bel rapporto di amicizia. Questo è fondamentale, perché so di poter contare su di loro e loro hanno fiducia in me. L’attenzione iniziale è svanita rapidamente grazie a questa bella collaborazione e armonia. Lavorare con loro è sempre efficace e stare con loro è molto gratificante.

Un momento delle riprese

Quali sfide e opportunità hai incontrato nel dirigere un coro maschile?

Dirigere un coro dell’Appennino è una bellissima opportunità, perché porta avanti la tradizione musicale del nostro territorio. La sfida è costante, ogni prova e ogni concerto rappresenta una nuova sfida. Mi piace mettermi in gioco e dare il massimo. Dirigere un coro maschile è complesso per una donna, visto che coinvolgono stili vocali diversi, ma finora è andato tutto bene. Non ci arrendiamo di fronte alle difficoltà, che sicuramente arriveranno, ma siamo pronti a superarle giorno per giorno.

Dopo questa parentesi televisiva, che progetti ci sono per il Coro? Ci saranno opportunità di ascoltarti dal vivo quest’estate?

Tanti i progetti in programma, tanti i concerti e le iniziative. I primi sono in giugno e luglio. Il 29 giugno saremo all’Abbazia di Marola per la presentazione del libro di Ubaldo Montruccoli, il 7 luglio al Festival Corale di Toano, e il 20 luglio ancora all’Abbazia di Marola per un concerto che rientra nel ciclo ‘Incantata Armonia’. . ‘, iniziata il 4 maggio e che si concluderà a settembre a Montefiorino. Il confronto con altre realtà corali arricchisce sia a livello umano che musicale, permettendoci di scoprire nuovi repertori e tecniche. È fantastico fare nuove amicizie e conoscenze allontanandosi per un po’ dal mondo digitale attraverso la musica e la voce.

Un momento delle riprese

Come pensi che la musica e il canto possano aiutare a promuovere i valori e le storie delle donne?

Quando mi è stato chiesto di dirigere un coro maschile ho subito accettato e mi sono buttato completamente in questa avventura. Ora, mi rendo conto, spesso si dà per scontato che un coro maschile sia diretto da un uomo. Quando il pubblico vede una donna sul podio la reazione è di stupore e questo cattura l’attenzione. Negli ultimi tempi, soprattutto in contesti internazionali, vediamo sempre più donne dirigere cori e orchestre maschili, e questa pratica sta diventando sempre più diffusa anche in Italia. È un grande passo avanti per la nostra società. Personalmente sono orgoglioso di dirigere questo coro e non ho mai avuto remore riguardo al fatto che si tratti di un gruppo di uomini. Credo sia fondamentale non avere pregiudizi o tabù riguardo la presenza delle donne sul podio. È bello vedere uomini e donne intraprendere la carriera come direttori di coro o d’orchestra. È giusto che le donne abbiano le stesse opportunità di fare carriera e ricoprire ruoli importanti. Questo progresso è una vittoria per tutti e sono molto felice di far parte di questo cambiamento.

 
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