«Puntavo al podio, sono finito in ospedale» – .

«Puntavo al podio, sono finito in ospedale» – .
«Puntavo al podio, sono finito in ospedale» – .

«Stamattina sento tutto il dolore che non avevo negli ultimi giorni: ho un bernoccolo sul petto, mi fa male la clavicola ma per fortuna è salvo… tanti graffi e tagli dovuti ai frammenti di vetro della finestra». Parlare è Filippo Calliari, 34 anni, di Besenellociclista della squadra Garda Scott Matergiacoinvolti nell’incidente occorso ieri, domenica 16 giugno, a Rivanonte, in provincia di Belluno, dove si è svolta una delle granfondo più impegnative, la Gara Dolomiti Sportful. La notizia ha fatto il giro d’Italia perché l’anziana che era alla guida dell’auto è riuscita a superare tre posti di blocco prima di scontrarsi con il gruppo di ciclisti che stava scendendo. Lei ha poi fornito alla polizia la seguente motivazione: “Dovevo andare a messa”. Tre i feriti gravi, tra cui Calliari, contattato da T questa mattina, lunedì 17 giugno.

«Mi sento male, ma mi ritengo fortunato – spiega Calliari – visto quello che è successo poteva andare molto peggio. Non abbiamo avuto nemmeno il tempo di vedere la macchina, me la sono trovata addosso. Sono finito a terra, cosciente ma completamente frastornato, tanto che quando mi sono ripreso ho visto intorno a me solo i due ciclisti gravemente feriti. Tra questi, Stafano Cecchini, che conosco molto bene e che è rimasto gravemente ferito: ha i denti rotti e servono trenta punti di sutura: è ricoverato a Verona. Insieme a noi due, un altro ciclista italiano di 49 anni, anche lui gravemente ferito. Quanto a me, ero molto preoccupato, perché non potevo muovere la clavicola. Temevo fosse rotto e invece è una brutta cosa. Quando i medici mi hanno visitato erano increduli, perché si aspettavano conseguenze ben peggiori”.

La corsa che si è svolta ieri nel bellunese è molto nota nel mondo del ciclismo: vi prendono parte migliaia (quattromila al via) ciclisti provenienti da tutto il mondo, tanti professionisti anche professionisti. «Chi è stato travolto – prosegue Calliari – è stato il gruppo di testa. Ero posizionato molto bene, puntavo al podio, ma penso che sarei riuscito comunque a finire nella top 5 anche se le cose fossero andate un po’ meno bene. Ma l’intera classifica è stata stravolta. Anche se inizialmente non me ne sono accorto, infatti, sono caduti in venti: la maggior parte è riuscita a proseguire la corsa”.

Denunciata la donna alla guida dell’auto. «Quando mi sono ripresa l’ho sentita parlare, cercava di chiamare i soccorsi – racconta Calliari – ma era in difficoltà, così ha raggiunto i miei compagni. Hanno lanciato l’allarme. L’ambulanza ha impiegato molto tempo ad arrivare e nel frattempo siamo rimasti senza cure. Mi aspettavo infatti che nel gruppo davanti ci fosse almeno una moto con la cassetta del pronto soccorso. Non era così».

Calliari veniva da una stagione nella quale si era messo in luce in diverse gare. Il 6 maggio vince un’altra Granfondo: la Bgy Airport.

 
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