Lo sport entra nel carcere di Novate con un progetto basato sui valori del rispetto e della sana competizione. Lo propongono le aziende Spes Borgotrebbia e Rugby di Sitav Lione, con la collaborazione del Comune di Piacenza, Sport e Salute e Csv Emilia. Due giorni alla settimana – una volta per il calcio e una volta per il rugby –, dallo scorso aprile fino al giugno del prossimo anno, gli allenatori varcano il cancello della casa circondariale muniti di fischietto, pallone, pedine cinesi e tutto l’occorrente per dare ai reclusi due ore di freschezza. aria e divertimento. Sono complessivamente trentadue i giovani detenuti (15 per il calcio e 17 per il rugby) che hanno aderito, d’intesa con la direzione, al progetto sportivo. Questa non è una nuova iniziativa. “Già prima del Covid – spiega Marcello Pietreun tecnico della Spes e project manager – abbiamo realizzato un progetto, in collaborazione con l’associazione Oltre il muro, che si occupava di attività ricreative e culturali in carcere. Poi la pandemia ha fermato tutto e ora ci è stata data la possibilità di ripetere quell’esperienza”. Il progetto, dal titolo “Fischio di ripresa. Percorsi sportivi dedicato a persone in stato di detenzione” ha ottenuto un finanziamento di 14mila e 100 euro attraverso “Sport di tutti – carceri”, iniziativa promossa dal Ministro dello Sport e della Gioventù Andrea Abodi, attraverso il Dipartimento per lo Sport, realizzato in collaborazione con Sport e Salute.
Rugby e calcio si aggiungono alle altre attività, già presenti da tempo, che caratterizzano il carcere di Novate. “Lo sport può portare alla rieducazione da molti punti di vista – spiega Jacopo Salvettiallenatore degli under 18 del Sitav Rugby Lyons e coordinatore del progetto. L’ARTICOLO COMPLETO SU GOODMORNINGPIACENZA.IT
