Come una perfetta sceneggiatura hollywoodiana, il secondo round del draft NBA offre il lieto fine che tutti si aspettavano. Infatti, con la 55a scelta, i Lakers selezionano il 19enne Bronny James che diventerà, incredibilmente, il compagno di squadra di suo padre LeBron la prossima stagione. Un binomio padre e figlio non si era mai visto nella storia della NBA e dopo settimane di speculazioni e lavoro sotto il radar dell’agente di Bronny (e di LeBron) Rich Paul che ha praticamente “ordinato” a tutte le altre squadre di non scegliere l’ex giocatore della USC, Rob Pelinka, il direttore generale dei Lakers, decide di riunire la famiglia James nella maglia gialla e viola.
james nella storia
—
“Per la prima volta padre e figlio giocheranno nella stessa squadra in NBA, sarà qualcosa di assolutamente magico – sottolinea Pelinka – Bronny ha grandi qualità morali ed è un lavoratore instancabile, sono queste le caratteristiche che cerchiamo in un prospetto dei Lakers”. L’accusa di nepotismo, però, resta un elemento di una giornata assolutamente storica, non solo per la franchigia californiana. Bronny, infatti, arriva in NBA dopo una sola stagione, decisamente mediocre, alla USC in cui ha fatto registrare solo 4,8 punti, 2,8 rimbalzi e 2,1 assist per una squadra che ha faticato molto, chiudendo con un record di 15-18. Secondo molti scout il figlio di LeBron non sarebbe pronto, almeno per il momento, per il basket NBA ma i Lakers non sembrano curarsi delle critiche e hanno già fatto sapere che Bronny non sarà un cosiddetto “Two-way player”, un giocatore destinato a fare la spola tra la squadra della G-League e quella NBA, bensì un elemento del roster della squadra di LA.
Bronny nella Summer League
—
La strada verso il basket NBA per il giovane James passa innanzitutto attraverso la Las Vegas Summer League che vedrà Bronny come la grande attrazione del torneo, poi ci sarà tanto lavoro individuale per arrivare nella migliore condizione possibile alla preparazione. ritiro stagionale a settembre dove ritroverà il padre LeBron, fresco delle Olimpiadi di Parigi, nello stesso spogliatoio. La 55esima scelta diventa così il grande argomento di discussione non solo del draft NBA ma della Lega in generale e la storia sta per essere riscritta dalla famiglia James. L’idea che un giocatore sulla soglia dei 40 anni possa condividere un parquet NBA con suo figlio è sicuramente qualcosa di straordinariamente affascinante, il fatto che LeBron sia ancora così dominante, tanto da essersi guadagnato un posto nella terza “All NBA” quintetto della scorsa stagione rende questo epilogo ancora più incredibile.
