Google a pagamento, AI e ricerche avanzate faranno parte dell’abbonamento – QuiFinanza – .

Google a pagamento, AI e ricerche avanzate faranno parte dell’abbonamento – QuiFinanza – .
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Per la maggior parte dei navigatori online, il Web equivale a Google. Questa non è certo l’unica alternativa per spostarsi tra un sito e l’altro, certo, ma senza dubbio la più conosciuta, utilizzata e diffusa nel mondo.

Il solo pensiero che in un domani non troppo lontano Google potrebbe essere pagato, implica più di un sopracciglio alzato. Considerando la sua posizione dominante sul mercato, il colosso non avrebbe bisogno di tagliare improvvisamente la propria quota di utenti, favorendo la concorrenza. Il pagamento, qualora dovesse essere attuato in termini strategici, riguarderà solo alcuni strumenti aggiuntivi. Vediamo di cosa si tratta nel dettaglio.

Nuova strategia

In un mondo come quello tecnologico, dove viviamo in uno stato di continua evoluzione, Google rappresenta una sorta di costante. È cambiato, e molto, negli ultimi anni, sia chiaro, ma è riuscito a rimanere libero.

Nessuna sorpresa sotto questo aspetto, almeno fino ad oggi. IL modello di business si basa principalmente su raccolta pubblicitaria. Una pratica così redditizia da garantire la gratuità per il grande pubblico. Secondo quanto riportato da Financial TimesTuttavia, tutto questo sta per cambiare. C’è un nuovo modello all’orizzonte, almeno per quanto riguarda alcune caratteristiche specifiche.

L’intelligenza artificiale sta cambiando le carte in tavola, che ha travolto il mondo in uno spazio di tempo molto breve e promette una trasformazione radicale. Il colosso ha già proposto diversi prodotti in questo ambito, come dimostra chiaramente SGEo Cerca esperienza generativa. Gli utenti usufruiscono di un servizio molto utile, che evidenzia, con tanto di colorazione specifica, una risposta adeguata e, seppure breve, esaustiva alle loro domande. Il tutto basato su informazioni generate dall’intelligenza artificiale. L’azienda ha scelto di farlo non implementare questo strumento per tutti gli utentiche evidenzia come le discussioni sulla migliore strategia possibile da attuare siano ancora in fase di esame.

Google a pagamento

Perché mai un prodotto come SGE non è disponibile per tutti? Il motivo è presto spiegato. Si tratta infatti di un’arma a doppio taglio. Offrire all’utente medio, che non ha bisogno di approfondire troppo, una risposta rapida generata dall’intelligenza artificiale, spinge verso a drastico calo dei clic sui siti web.

Un intero sistema rischierebbe così di crollare. Google ha interesse a vedere prosperare siti web conformi alle sue linee guida. Il loro danneggiamento rappresenterebbe, infatti, un’enorme crepa nel sistema ricavi derivanti dalla pubblicità (solo nel 2023 ha generato 175 miliardi di dollari per il colosso di Mountain View).

Se da un lato “ricerca intelligente” rappresenta qualcosa di fondamentale, bisogna tenere d’occhio i conti e procedere con cautela. Da qui l’idea, allo studio, di rendere tutto parte di a piano di abbonamento. La ricerca AI porterà quindi entrate, in modo da compensare le perdite pubblicitarie.

Un sistema equilibrato, capace di tutelare l’azienda e il sistema dei clic essenziale per i siti web. Solo una piccola parte della popolazione sarà disposta a pagare per alcuni servizi aggiuntivi, soprattutto legati a specifiche esigenze lavorative. Il resto dei surfisti continuerà a muoversi online come ha sempre fatto.

Per il momento si tratta di indiscrezioni, quindi non è possibile parlare di tempistica per questa rivoluzione. Nessuna decisione è stata ancora presa, al vaglio la possibilità di non rinunciare alla pubblicità anche nella versione a pagamento. Il futuro è l’intelligenza artificiale, nel bene e nel male, e non resta che continuare ad aggiornarsi.

 
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