Il Portale Millenario, abbiamo riscontrato un grande ritorno su Switch – .

Le discussioni che circondano ogni nuovo Paper Mario ruotano quasi tutte attorno a un punto cruciale che suona più o meno così: blah blah blah, sì, sì, carino, per l’amor del cielo… ma. Sì, sì, il tocco Nintendo… ma. È quella congiunzione coordinativa che li frega, spesso seguita da tre parole magiche: Il Portale del Millennio. O La Porta Millenaria, se preferisci il titolo inglese. Sì, sì, Il Re degli Origami è bellissimo… ma Il Portale Millenario, ecc., abbiamo capito il punto. È un gioco che i veterani ricordano soprattutto perché compirà ventiquattro anni tra pochi mesi e Nintendo, ultimamente presa da un’irrefrenabile nostalgia, ha pensato bene di portarlo su Switch il prossimo maggio, proprio come ha fatto con Super Mario RPG. l’anno scorso.

La differenza tra le due riproposte, però, sta nel fatto che negli anni abbiamo visto Super Mario RPG prima sulla Virtual Console e poi sul Super Nintendo Mini, mentre questa è la prima volta che Paper Mario esce su il Gamecube nel lontano 2004 riprende il palco. Abbiamo ho provato Paper Mario: Il Portale Millenario per qualche ora e ora vi spieghiamo come è andata.

Remake o rimasterizzato?

Goombella e il dottor Goombenstein saranno i nostri primi alleati a Lazy City

Rigiocare Paper Mario: Il Portale Millenario oggi, nel 2024, è stato come fare un viaggio indietro nel tempo… ma soprattutto perché non è cambiato molto rispetto al titolo che ricordavamo su Gamecube. Siamo nel campo dei giochi di ruolo di Super Mario, per così dire, poiché questa nuova edizione non è altro che un bel repaint che ne modernizza l’aspetto e la qualità della vita. La differenza con Super Mario RPG, tuttavia, sta nel fatto che Il Portale Millenario non era solo un gioco di ruolo più moderno fin dall’inizio, ma anche più facile da aggiornare.

3D che imita la carta stampata e così via fa sembrare tutto come un libro pop-up interattivo è stato sicuramente più semplice il porting su Switch rispetto al gioco di ruolo Super Mario renderizzato in 2D, e in effetti questo Paper Mario del 2024 è davvero molto simile alla sua controparte di vent’anni fa: Nintendo ha semplicemente affinato la definizione delle immagini, snellito l’interfaccia, migliorato il risoluzione e rimasterizzare la colonna sonora. Il che sembra poco ma in realtà fa una notevole differenza, perché il nuovo Paper Mario, grazie al suo aspetto stilizzato, risulta essere ancora oggi un gioco freschissimo, soprattutto se giocato sullo schermo OLED di Switch con i suoi colori sgargianti.

La serie non dovrebbe aver bisogno di presentazioni: iniziata nel lontano 2000 su Nintendo 64, è finita nelle mani dello sviluppatore Intelligent Systems (quello di Fire Emblem, per intenderci) quasi per caso dopo che la grande N aveva prima provato ad affidargliela. a Square per il suo eccellente gioco di ruolo Super Mario – ma all’epoca erano impegnati con Final Fantasy – e poi all’HAL Laboratory di Kirby. L’idea era quella di offrire ai giocatori un JRPG “entry level”, semplice e spensierato, motivo per cui è stato pensato al look cartaceo perché, innanzitutto, esprimeva meglio la simpatia dei personaggi, e in secondo luogo perché Nintendo dava per scontato che il pubblico si sarebbe presto stufato della corsa al 3D che caratterizzava quegli anni.

Paper Mario si è trasformato nel corso degli anni: passando di generazione in generazione, di console in console, ha tentato nuove strade che non sempre hanno convinto critica e pubblico, ricercando soluzioni alternative e più sofisticate che hanno finito per sacrificare quegli elementi che rendono Il Portale Millenario la massima espressione della serie e che sono riemersi solo di recente nell’eccellente The Origami King del 2020.

Il Millennial Portal ha una componente RPG più classica rispetto agli altri episodi

La narrazione, innanzitutto. Di solito non ci si dovrebbe aspettare una vera “storia” da un Paper Mario – del resto sono giochi di ruolo più incentrati sul gameplay che sulla narrativa – eppure Il Portale Millenario colpisce fin dai primi minuti con un cast che ruba continuamente la scena. da Mario e i suoi amici con dialoghi brillanti, caratterizzazioni sopra le righe e look insoliti: a seguire Mario nella sua avventura sono infatti i suoi nemici storici, dai Goomba ai Koopa, sotto forma di normali abitanti del Regno dei Funghi e, in particolare, della città di Fanny City, dove arriva il baffuto idraulico alla ricerca di Peach. La principessa infatti scomparve mentre era alla ricerca di un famigerato tesoro ma prima inviò a Mario la mappa per individuarlo.

Con l’aiuto di una serie di pittoreschi personaggi, tra cui spiccano l’archeologo Goombella e il pazzo Goombenstein, Mario parte alla ricerca delle gemme stellari che possono aprire il misterioso Portale millenario sotto la città. L’avventura ci porta poi in giro per la regione intorno a Fannullopoli, tra villaggi e dungeon che rispecchiano gli scenari tipici di un gioco di ruolo ma strutturati a metà tra un platform e un metroidvania.

Uno strano JRPG classico

Il sistema di combattimento è altamente interattivo
Il sistema di combattimento è altamente interattivo

Il primo capitolo di Paper Mario: Il Portale Millenario, che è solo il prologo di un’avventura che ne conta otto in totale, spiega come esplorare, interagire e combattere nel mondo di carta del gioco. La meccanica è intuitiva ma non priva di inevitabile fascino nostalgico che possiedono questi “revival”: negli scenari potremo muoverci in ogni direzione, utilizzare i servizi disponibili in città e interagire con gli abitanti per scoprire nuovi indizi o missioni opzionali. Goombella, poi, ci permette di conoscere meglio sia i personaggi che l’ambiente circostante, semplicemente premendo un pulsante. È il suo potere, per così dire, ma ciascuno degli alleati di Mario ha un’abilità diversa da utilizzare sul campo per risolvere i vari enigmi che si frappongono sul nostro cammino.

Nonostante l’approccio da gioco di ruolo, Paper Mario rimane un’avventura di Super Mario con una piccola componente platform sotto forma di gradini e passerelle su cui saltare con un minimo di abilità. In alcuni casi è anche necessario ricorrere a “maledizioni” che ricadono regolarmente su Mario e che gli conferiscono effettivamente poteri specialicome trasformarsi in un aereo di carta per raggiungere nuove piattaforme elevate o appiattirsi per passare attraverso fessure o spazi stretti.

La maledizione del Cartaplano ci permette di raggiungere nuove aree
La maledizione del Cartaplano ci permette di raggiungere nuove aree

Le maledizioni trasformano il Portale Millenniale in una sorta di metroidvania perché sarà necessario scoprire nuove abilità per progredire nell’avventura e, allo stesso tempo, trovare i collezionabili e i percorsi rimasti inesplorati negli scenari che abbiamo già visitato. Tutto funziona perfettamente, supportato da tutorial completi ed esilaranti, anche se abbiamo l’impressione che i controlli non sempre rispondano perfettamente agli inputsoprattutto con Cartaplano: è la stessa sensazione che abbiamo provato giocando a Super Mario RPG, sempre esacerbata nei combattimenti, quando il tempismo diventa una caratteristica fondamentale dell’esperienza.

In Paper Mario le battaglie – forzate dalla sceneggiatura o provocate dal contatto con un nemico – si svolgono a turni come in un classico gioco di ruolo. Ogni personaggio ha i soliti Life Points, più Flower Points e Card Points consumato dalle varie abilità speciali scoperte. All’inizio del gioco, ad esempio, Mario può lanciarsi per attaccare i nemici durante il suo turno, oppure sferrare potenti colpi di martello: le abilità sono infatti caratterizzate da una piccola componente manuale – ad esempio, premendo un pulsante al momento giusto puoi infliggere bonus al danno ai nemici – e da uno strategico.

Potrebbe Bowser essere scomparso?
Potrebbe Bowser essere scomparso?

Alcuni nemici, infatti, possono essere sconfitti solo in determinati modi. Il Goombistrice, ad esempio, è un Goomba che indossa un cappello a punta e quindi non può essere eliminato saltandogli sulla testa, ma solo colpendolo con un martello. Combattendo nel modo giusto, chiudendo velocemente le battaglie e limitando i colpi del nemico facendo difendere Mario in tempo, ci divertiremo il pubblico di Toad che ci guarda tra il pubblico: è come se le battaglie si svolgessero sul palco di un teatro dove si accumula l’Energia Stellare consumata dalle Tecniche speciali. E in tutto questo subentra anche la squadra, composta da Mario e dai suoi compagni di avventure, che potremo schierare insieme a lui sul palco.

I meccanismi sono quindi diversi e complessi ma nel complesso Paper Mario è incredibilmente immediato, pur essendo caratterizzato da un ritmo forse troppo compassato: è come se chiedesse al giocatore di seguirlo con calma, abbandonando ogni urgenza. In questo senso, The Millennial Portal per Switch sembra davvero un titolo d’altri tempi, anche perché ce ne siamo accorti pochi e marginali miglioramenti nella qualità della vita. Bisogna ammettere che si poteva fare qualcosa in più e che alcune soluzioni, come l’impossibilità di scegliere lo slot di salvataggio, appaiono abbastanza anacronistiche. Ma pesano ben poco su un’esperienza che si sta rivelando deliziosa oggi come vent’anni fa.

Le prime ore trascorse nel mondo cartaceo di Paper Mario: The Millennial Portal confermano la bontà di un titolo invecchiato molto bene e che Nintendo ha rispolverato e lucidato per l’occasione. Non aspettatevi grandi cambiamenti al gioiellino di Intelligent Systems, anche se siamo abbastanza sicuri che Nintendo abbia aggiunto qualche nuovo contenuto come accaduto con la riedizione di Super Mario RPG l’anno scorso. Per il momento il gioco è quello che amavamo vent’anni fa, e questo è sicuramente un bene, anche se avremmo preferito qualche miglioria in più alla qualità della vita. Tra qualche settimana faremo il punto su quella che sembra essere una modesta riedizione di un titolo di assoluta eccellenza.

 
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