Perché i maschi non vanno nel buco del water quando fanno pipì? Ecco cosa dice la scienza – .

Perché i maschi non vanno nel buco del water quando fanno pipì? Ecco cosa dice la scienza – .
Perché i maschi non vanno nel buco del water quando fanno pipì? Ecco cosa dice la scienza – .

Quante volte hai sentito questo o te lo sei chiesto, magari entrando in a bagno e trovarlo sporco: Perché gli uomini non colpiscono il buco del water quando urinano? Con il risultato di sporco di gocce di pipì lì tavoletta del bagno e forse lo stesso pavimentazione accanto al bagno. Se sei maschio e stai leggendo queste righe, in parte avrai le tue risposte personali. La cosa interessante è che il motivi quindi, quando un uomo fa la pipì, rischia di fare un pasticcio, spesso indipendente dal suo grado di attenzione e dalla sua mira. Insomma, in parte il scienza viene in nostro aiuto. D’altra parte è ovvio che non abbiamo scuse se non puliamo il bagno dopo averlo sporcato.

Di seguito troverete un elenco di alcuni dei motivi per cui gli uomini mancano il bersaglio (o comunque sporcano la tavoletta del water) quando vanno a fare pipì (escluse patologie particolari). In termini generali, possiamo riassumere dicendo questo il flusso di urina non sempre va dritto e non c’è modo di prevederne la direzione precisa. Inoltre, il schizzi sulla tavoletta può derivare anche da rimbalzo di pipì sulla superficie all’interno del WC. Eccola qui elenco delle 5 cause principali:

1. Pressione: soprattutto quando la voglia di urinare è intensa, nei primi secondi di minzione la pressione della pipì in uscita è molto forte e quindi la direzione del getto non è così facile da prevedere. La stessa cosa accade, al contrario, se la pressione in uscita è troppo bassa. In questo caso si può generare il cosiddetto effetto Coanda, un fenomeno fluidodinamico dovuto alle forze di adesione e coesione dei fluidi, tali che questi ultimi, quando sono in movimento (soprattutto a bassa velocità), tendono a seguire le superfici con cui entrano in contatto. In questo caso, la piccola pipì che esce segue inizialmente parte del glande o del prepuzio e quindi non cade dove si potrebbe supporre. Questo fenomeno può verificarsi anche al termine della minzione. Questo effetto è il motivo per cui spesso è difficile versare il liquido da un contenitore all’altro senza versarne una parte.

2. Rimbalzo: a seconda della forma del wc e del punto esatto di impatto tra il getto di urina e l’interno del wc, sia esso in ceramica o acqua, si generano degli schizzi di rimbalzo che possono finire sotto o sotto sopra il sedile del wc. La dinamica, in particolare, è stata studiata da un team di ricercatori dell’ Laboratorio Spruzzo dalla Brigham Young University. In poche parole, la risposta è che bisogna stare il più vicino possibile al WC, meglio se seduti e non in piedi, in modo che il getto non si “spezzi” in più gocce generando spruzzi più grandi. Se vuoi restare in piedi e avere un’ottima mira, dovresti preferire le pareti di ceramica all’acqua e, nel caso in cui colpissi quest’ultima, dovresti cercare di produrre un getto il più perpendicolare possibile, in modo da produrre meno schizzi. È lo stesso concetto, ad esempio, delle gare di tuffi. Di seguito potete vedere un video di uno degli esperimenti condotti dalla Brigham Young University.

3. Parte apicale dell’uretra “chiusa”: può accadere che temporaneamente le pareti interne della parte finale dell’uretra, cioè il canale attraverso il quale passano ed escono sperma e urina (detto meato urinario esterno) diventino totalmente o parzialmente “appiccicose”. A seconda del tipo di contatto, il passaggio iniziale dell’urina può essere ostacolato completamente, aumentando la pressione all’uscita del getto, oppure parzialmente, facendo sì che la pipì fuoriesca magari solo da una parte dell’orifizio (aumentando la pressione e modificandone la direzione) o da due lati diversi, determinando una divisione del getto. Questa temporanea condizione di adesione può essere causata dalla presenza di residui di sperma (derivanti da una precedente eiaculazione o da normali piccolissime perdite giornaliere). È la stessa cosa che accade, ad esempio, ai piccoli fori del soffione, che sono totalmente o parzialmente ostruiti dal calcare.

4. Erezione: la condizione di erezione modifica sensibilmente la forma e le dimensioni dell’uretra (comunque sempre variabili anche in condizioni di riposo) e genera difficoltà nel prevedere la direzione del getto urinario. La presenza di un’erezione, però, può essere facilmente collegata al punto precedente, quello dell’adesione delle pareti interne del meato urinario esterno (magari dovuta alla presenza di tracce di sperma). Non solo: se si urina dopo aver eiaculato, la presenza di sperma residuo nell’uretra può bloccarlo parzialmente, determinando un flusso molto imprevedibile.

5. Luci basse: La scarsa luminosità del bagno o lo spegnimento improvviso delle luci nei bagni con illuminazione automatica possono contribuire a far perdere la mira o a diminuire la precisione durante la minzione. Lo stesso si può dire se l’illuminazione non è stata ben progettata, la fonte luminosa si trova dietro la schiena della persona in bagno e la luce quindi proietta l’ombra della persona direttamente sul WC.

 
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