L’Ente italiano per la ricerca astrofisica (INAF) ha siglato un’importante collaborazione con l’Osservatorio intergovernativo europeo in Germania. Questo accordo prevede l’integrazione di un innovativo strumento spettroscopico italiano, denominato Ande, su un gigantesco telescopio in costruzione. Ma a cosa servirà quest’ultimo?
Andes, precedentemente noto come Hires, è uno strumento spettroscopico che scompone la radiazione elettromagnetica nelle sue componenti cromatiche, consentendo analisi dettagliate degli oggetti celesti e della loro composizione. Questo spettrografo offrirà prestazioni senza precedenti nella gamma del visibile e del vicino infrarosso, grazie all’integrazione con l’avanzato sistema ottico adattivo del telescopio. Questo gigantesco dispositivo aprirà la strada a nuove scoperte, permettendoci di indagare gli involucri gassosi di pianeti simili alla Terra, alla ricerca di possibili segni di vita extraterrestre.
Le Ande consentiranno anche lo studio degli elementi chimici presenti negli oggetti cosmici risalenti alle primissime epoche dell’universo, comprese le primissime stelle. Fornirà inoltre dati cruciali per verificarne eventuali variazioni spazio-temporali delle costanti fisiche fondamentali e di misurare direttamente l’accelerazione del tasso di espansione del cosmo. A questo proposito il telescopio Hubble ha confermato le teorie precedentemente esposte.
L’INAF è responsabile del coordinamento generale del progetto, degli sviluppi software e della realizzazione opto-meccanica di alcuni moduli. Roberto Ragazzoni, presidente dell’Ente italiano per le ricerche astrofisiche, sottolinea l’importanza delle Ande per l’esplorazione dei mondi alieni e per gli sviluppi tecnologici che ne deriveranno, aprendo nuove frontiere per la ricerca astrofisica.
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