Throne and Liberty, abbiamo provato il nuovo MMORPG di Amazon Games – .

Throne and Liberty, abbiamo provato il nuovo MMORPG di Amazon Games – .
Throne and Liberty, abbiamo provato il nuovo MMORPG di Amazon Games – .

La storia del nuovo MMORPG di NCSoft condivide il destino con quello di una serie di straordinario impatto come Lineage: se si era parlato di un progetto ambientato nel futuro di quel regno fin dal 1998, è solo nel 2011 che hanno iniziato a circolare voci di fatto circa l’esistenza di quello che allora era noto come progetto Lineage Eternal. Poi nel 2017, dopo un cambio completo del motore e diversi anni di cambiamenti interni, l’operazione è stata rinominata “Project TL”, abbreviazione di quello che anni dopo sarebbe stato presentato ufficialmente come Throne and Liberty.

Insomma, la storia del prossimo progetto di NCSoft ora parte di Amazon Games – in realtà già pubblicato in Corea a fine 2023 – è estremamente lunga e complessa, e non solo per il lungo periodo di straordinario, ma soprattutto per le prime fasi di Beta, che lo hanno portato a configurarsi come il MMORPG più criticato dell’intera storia del genere, soprattutto per via delle meccaniche di auto-play che rendevano pressoché inutile l’intervento del giocatore. Rientrato da qualche tempo nelle fucine dello studio, è riemerso in occasione dei Play Days del Summer Game Fest: abbiamo provato Throne and Liberty, il nuovo MMORPG che punta a raccogliere l’eredità di Lineage.

Due parole su Trono e Libertà

Trono e Libertà saranno un MMORPG free-to-play la cui uscita in Occidente è prevista per il 14 settembre 2024 e si basa sulle fondamenta trentennali di Lineage.

La componente narrativa ruota attorno alla ricerca dei frammenti della Stella di Sylaveth, essenziali per combattere la principale minaccia al mondo di Solisium, ovvero Khazar lo Spettro della Conquista, che sta perpetrando i suoi piani di conquista attraverso la Legione Arkeum. Ovviamente c’è una grande attenzione al mondo del giocoche oltre ad essere a dir poco immenso, gremito di città e biomi di ogni tipo, nonché costellato di dungeon, è anche soggetto ad un sistema meteorologico dinamico e ad un ciclo giorno-notte che non si configurano come semplici capricci estetici, ma hanno effetti concreti sull’ambientazione, sulle sfide disponibili e perfino sul combattimento vero e proprio.

Per quanto riguarda il gameplay puro e semplice, gli sviluppatori hanno optato per un sistema di “tab target” – simile al combattimento di World of Warcraft – totalmente senza classi in cui invece è l’arma impugnata a delineare abilità e caratteristiche di ciascun personaggio. Grande enfasi è sempre stata posta sul sistema delle Gilde, base del un complesso apparato PvP basato su scontri su larga scala e persino imboscate alle carovane dei gruppi rivali. Sul livello PvE più tradizionale, il mondo sarà ovviamente costellato di dungeon multi-livello in cui sconfiggere nemici e boss per ottenere equipaggiamenti e risorse particolarmente rari.

La mappa del mondo sembra davvero enorme

Insomma, in generale non c’è nulla di nuovo sotto il sole: la novità più grande sta nel sistema di trasformazioneperché il personaggio può assumere forme animali per muoversi più velocemente – ad esempio, un uccello per planare da zone alte – fino alla meccanica Guardian’s Pledge che permette di trasformarsi in un boss sconfitto.

Classi e abilità

Abbiamo potuto selezionare un singolo personaggio precedentemente costruito, quindi abbiamo optato per un carro armato; i due set di armi che abbiamo selezionato erano Spada e Scudo e la Spada Grande, quindi abbiamo sperimentato il esperienza classica del guerriero nel combattimento ravvicinatoPrima di catapultarci nel cuore di un dungeon insieme ad altri giocatori umani, gli sviluppatori ci hanno lasciato la libertà di esplorare una piccola cittadina e soprattutto di confrontarci con il classico burattino da addestramento, in modo da farci un’idea generale delle abilità che avremmo avuto a disposizione.

Il sistema di abilità ti consente di equipaggiarne una quindicina contemporaneamente in base alle due armi che hai equipaggiato.

Il sistema di combattimento bersaglio a schede di Throne and Liberty si basa su a combinazione classica di attacchi automatici e abilità di recuperocirca quindici da equipaggiare contemporaneamente per ogni classe in base alle due armi in uso. Queste incarnano le varianti più tradizionali del genere: come tank e attaccanti corpo a corpo, avevamo a disposizione un grido per conquistare e mantenere l'”aggro” del boss, colpi di scudo per stordire i nemici, cariche a distanza e incantesimi per rafforzare le difese dell’intero party, insomma, il solito arsenale che praticamente qualsiasi MMORPG sul mercato mette a disposizione dei giocatori in questo ruolo.

Il sistema di build invece sembra strettamente legato al puro elemento statistico. Facciamo un paio di esempi: Stalwart Bastion è un’abilità di Mitigazione che può essere lanciata una volta al minuto e mezzo e che aumenta la riduzione del danno del lanciatore e di tutti i compagni nelle vicinanze di 63 per i successivi 9 secondi; Annihilating Slash è invece un fendente offensivo con un tempo di ricarica di 24 secondi che infligge il 280% del danno dell’arma, il 420% se il bersaglio è indebolito. Questo suggerisce una struttura basata su aumenti base e percentuali legati a passivi e attrezzature, a prima vista simili a quelli della concorrenza ma fortemente più radicati nei numeri puri e semplici.

Chiunque abbia giocato ad un altro MMORPG tab target si sentirà subito a casa

La differenza principale risiede in una particolare abilità attiva: impugnando lo scudo, è possibile alzarlo per ridurre i danni in arrivo, e parando con il giusto tempismo – cioè a ritmo di un piccolo indicatore circolare legato al fendente nemico – si può addirittura annullare completamente l’attacco. Questa è la dinamica principale, disponibile anche sul fronte delle altre classi, progettato dagli sviluppatori per far emergere le capacità individuali: poiché il MMORPG vedrà la luce anche sul fronte PlayStation 5 e Xbox Series, era prevedibile che nella formula venisse implementato un elemento action, seppur in minima parte.

Dungeon e meccanica

Potremmo occuparci del Tempio Ruggente, un dungeon di livello 30 accessibile direttamente da un menù di matchmaking dedicato, dal quale è possibile anche visualizzare in anteprima le ricompense al suo interno e l’aspetto del boss finale. Se da un lato questa meccanica è figlia della più moderna interpretazione dei titoli MMORPG, dall’altro non nascondiamo che ci ha fatto storcere il naso, probabilmente per il fatto che ad ogni singola nuova uscita riaffiora sempre un pizzico di speranza che questa scelga di recuperare l’antica eredità del genere.

Le meccaniche di trasformazione ti permettono di assumere forme diverse durante l’esplorazione e il combattimento

In ogni caso, il dungeon si presentava come la più classica delle strutture verticali in cui radunare piccoli gruppi di mostri e sconfiggerli poco a poco, attraversando corridoi e dungeon fino a raggiungere una serie di boss minori. Anche sul fronte delle meccaniche esclusive dei nemici, la tradizione regna incontrastata: Ad esempio, c’era un nemico che incendiava l’intera arena, costringendo i giocatori a tuffarsi in uno specchio d’acqua adiacente per rimuovere il relativo debuff, una situazione che sicuramente non suonerà nuova a nessun veterano del genere.

La particolarità principale risiede come detto in sistema di trasformazione, che può essere utilizzato per attraversare vaste sezioni sottomarine o per planare sopra orde di nemicima per il resto l’esperienza si posiziona estremamente vicina a quella riscontrabile nei labirinti di altri MMORPG di massa, cosa che sarà sicuramente apprezzata dai puristi, ma che rischia di appiattire l’offerta rispetto alla concorrenza. Difficile radunare utenti senza mettere sul tavolo qualcosa di fortemente identitario, che sembra caratterizzare solo le trasformazioni.

Anche i boss non si discostano dalle formule meccaniche dei rivali più gettonati

Il boss finale, infatti, era un demone leone legato ad una particolare meccanica di gioco: oltre a prodighi attacchi ad area d’effetto, balzi che colpiscono punti specifici dell’arena e colpi “tank buster” che devono necessariamente essere mitigati dal carri armati, ha la capacità di incendiare completamente l’arena. Quando questo accade, quattro giocatori devono correre agli angoli della piattaforma e utilizzare il rampinoche è un’abilità universale condivisa da tutti gli archetipi, quella di afferrare una serie di catene e rovesciare una cascata d’acqua sulla testa per interrompere l’attacco, altrimenti l’intera squadra viene annientata.

Prime impressioni

Il quadro che abbiamo ottenuto non è assolutamente sufficiente per giudicare un MMORPG: certo, ci siamo fatti un’idea del funzionamento di una classe e del design dietro ai dungeon, ma è una frazione minuscola di ciò che un titolo di questo tipo si propone di offrire e soprattutto di fare bene. Quello che ci siamo trovati di fronte è un’esperienza di gioco di ruolo online piuttosto classica – a tratti persino troppo classico – in cui solo un paio di idee come le trasformazioni sembrano voler distanziare il gameplay da quello dei rivali più accreditati: il principale punto di forza, al momento, risiede nella grafica e nella pulizia del comparto tecnico.

Le meccaniche di gilda e PvP giocheranno un ruolo importante

Detto questo, Throne and Liberty rimane uno dei videogiochi più attesi dagli appassionati del genere a causa di due fattori che rappresentano ancora un mistero, ovvero da una parte il sistema di gilda e PvP mentre dall’altra l’esplorazione dinamica del mondo di gioco. Poiché – a prescindere dalle critiche che le hanno colpite – anche le versioni di prova non hanno ancora alzato il sipario sul resto dell’offerta, non resta che attendere il momento in cui potremo esplorarla più a fondo: nel corso del mese di A luglio sarà disponibile la open beta per tutte le piattaforme.

Throne and Liberty è un MMORPG molto ambizioso che punta a diventare un punto di riferimento su PC e console, ma allo stesso tempo sceglie di non differenziarsi in alcun modo dalle esperienze già in circolazione. Provando un dungeon di livello 30 ci siamo ritrovati al cospetto di una formula che non si può certo definire innovativa, molto vicina alle dinamiche tradizionali di altri “tab target” come World of Warcraft, ma che definiremmo complessivamente soddisfacente. Naturalmente, un singolo dungeon non serve a farsi un’idea di un mondo di questo genere: per avere un quadro completo bisogna aspettare di prendere confidenza con alcune funzionalità fondamentali, tra cui sistemi end-game, gilde, PvP e contenuti più elaborati.

CERTEZZE

  • Buon sistema di combattimento basato sui ruoli con obiettivi a schede
  • Meccaniche che non si limitano solo ai danni inflitti
  • Graficamente e tecnicamente davanti alla concorrenza

DUBBI

  • Non sembra esserci alcuna innovazione importante rispetto ai classici
  • Non è ancora riuscita a dissipare i dubbi della versione beta
  • Esce nell’unico anno in cui sia WoW che FFXIV ricevono espansioni
 
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