Situazione urbanistica regionale «È urgente trovare soluzioni» – www.ideawebtv.it – .

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“La situazione urbanistica regionale” è stato il tema conduttore del convegno promosso dal Comitato Regionale dei Collegi dei Geometri e GL del Piemonte che si è svolto nella sala convegni dell’albergo “Porta delle Langhe” di Cherasco.
L’incontro, che ha visto la partecipazione di oltre 400 geometri professionisti provenienti da tutto il Piemonte e una vasta platea di Comuni e Sindaci, ha consentito l’analisi e i relativi approfondimenti sul Regolamento Urbanistico ed Edilizio della Regione Piemonte con approfondimenti relativi alla sua correlazione con della Legislazione Nazionale ed in particolare rispetto alle attuali problematiche dovute alle notevoli difficoltà nella gestione del parco immobiliare regionale e nazionale.
Dopo i saluti istituzionali del presidente del Collegio dei Geometri e GL della provincia di Cuneo Carlo Cane nella sua veste di presidente del Comitato Regionale, è intervenuto il presidente della Rete delle Professioni Tecniche del Piemonte, il geometra. Giovanni Spinoglio, il gonsigliere del Cng Livio Spinelli e la rappresentanza della politica nazionale con il senatore Giorgio Bergesio e di quella regionale con il governatore Alberto Cirio e il vicepresidente Fabio Carosso.
Qualificato il parterre di relatori composto dall’architetto. Alessandro Mola, funzionario della Regione Piemonte – responsabile Settore Urbanistica Piemonte Occidentale, che è intervenuto sulle novità relative alla normativa regionale di settore; l’ingegner Livio Dezzani, esperto in urbanistica ed ex dirigente dello specifico settore regionale, che ha approfondito le problematiche legate alle interpretazioni normative del settore; il dottor Angelo Mana, esperto di urbanistica; l’avvocato Gianni Martino – Studio Golinelli; il geometra. Fabio Dottore, referente del Comitato Regionale della Commissione Urbanistica della Rete Prof. Tecniche Piemonte. Moderatore degli interventi è stato il geometra Franco Drocco, già presidente del Collegio dei Geometri di Cuneo nonché membro onorario della Commissione Urbanistica del Collegio di Cuneo e storico organizzatore di eventi specifici nel corso dell’ultimo decennio.
Nel corso dei lavori sono state discusse le principali norme urbanistiche di carattere regionale e la loro correlazione con la normativa nazionale con particolare riferimento alla Legge 7/2022 approvata il 17 maggio 2022 dalla Giunta Regionale del Piemonte su proposta dell’assessore Valter Marin, riportando un importante semplificazione in materia urbanistica ed edilizia promulgata con l’intento di poter salvaguardare gran parte del patrimonio immobiliare e introdurre importanti tolleranze esecutive; tale norma è oggi oggetto di impugnazione da parte del Governo per presunti motivi di incostituzionalità su alcuni specifici articoli. Nei prossimi giorni si attende il pronunciamento della Corte Costituzionale in merito, con l’auspicio che tale norma diventi pienamente operativa per consentire la risoluzione dell’attuale impasse dovuta alle ben note difformità che la maggioranza dei realisti il patrimonio immobiliare si è confrontato con le concessioni edilizie rilasciate a partire dai primi anni Cinquanta. In particolare, oggi ci troviamo ad analizzare edifici “non conformi” ai progetti autorizzati e quindi “non vendibili”, edifici che hanno effettivamente ottenuto il certificato di Abitabilità rilasciato dai Funzionari Comunali a seguito di un sopralluogo.
A questo proposito il presidente Cane, a nome dei Professionisti, sottolinea: «Rilevo ormai da tempo che la nostra “difficoltà ad operare al servizio del territorio” è dovuta alla notevole stratificazione normativa che vede la sovrapposizione di norme e regolamenti che in molti casi si contraddicono tra loro e rendono elevata l’incertezza nel modo di predisporre pratiche edilizie anche apparentemente semplici. Le stesse Relazioni di Regolarità Edilizia ora richieste in occasione dei Trasferimenti Immobiliari, pur non essendo obbligatorie ma comunque opportune per garantire la massima trasparenza di trattamento, sono in molti casi di difficile redazione, in molti casi l’inosservanza che viene riscontrata non è dovuta a veri e propri abusi edilizi ma con modalità di rappresentazione mutate nel tempo in termini di strumenti, modalità di lavoro e finalità. È necessario e urgente trovare soluzioni che tengano conto della storia dell’edilizia a livello nazionale, altrimenti si impoverisce il principale patrimonio degli italiani”.

 
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