AGI – Un trentasettenne floridiano, Max Azzarello, si è cosparso di liquido infiammabile e si è dato fuoco davanti al tribunale dove è in corso il processo penale contro Donald Trump. E’ successo poco dopo le 13.30 (19.30 in Italia) nel parco antistante il tribunale di New York, a Lower Manhattan. L’uomo, descritto come un teorico della cospirazione, si ritrovò presto avvolto dalle fiamme. Decine di agenti, che pattugliavano la zona, sono intervenuti e hanno spento l’incendio. L’uomo è stato portato via in ambulanza.
Azzarello, che si presentava sul web come un “ricercatore investigativo”, si è presentato fuori dal tribunale mostrando un cartello che indicava l’account Substack dove ha pubblicato una serie di suoi discorsi. In uno si legge: “Pronto a darmi fuoco fuori dal processo Trump”.
“Questo atto estremo di protesta – scrive – serve a richiamare l’attenzione su una scoperta importante e urgente: siamo vittime di un truffatore totalitario e il nostro governo ci colpirà tutti con un colpo di stato globale apocalittico e fascista”. “Questa – prosegue – può sembrare una fantasiosa teoria del complotto ma non lo è. Ci sono prove del complotto”. Azzarello aggiunge che «la nostra vita è una bugia» e fa riferimento a un collegamento per scoprire la «marcia verità dell’America della post-verità».
“Imparerai le storie più stupide e spaventose della storia del mondo e ti renderai conto che siamo tutti in una situazione di emergenza disperata, che richiede la tua azione. Ai miei amici – conclude nel messaggio – e alla famiglia, ai testimoni e alle persone che hanno soccorso, le mie scuse per il dolore che vi infliggo. Ma vi assicuro che è solo una goccia rispetto a quanto il nostro governo intende infliggerci. Poiché queste parole sono vere, questo è un atto di rivoluzione”.
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