L’operaio cinquantunenne caduto lo scorso lunedì 8 aprile dal tetto di un capannone aziendale in via Carrara, tra…
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Non ce l’ha fatta l’operaio cinquantunenne caduto lo scorso lunedì 8 aprile dal tetto di un capannone aziendale in via Carrara, tra Latina Scalo e Sermoneta. Un volo di oltre sette metri che aveva reso necessario il trasporto dell’operaio di nazionalità romena in eliambulanza all’ospedale San Camillo di Roma, dove era stato ricoverato in prognosi riservata nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale della capitale. 48 ore fa, esattamente due settimane dopo aver lottato tra la vita e la morte in seguito all’incidente sul lavoro, l’uomo è deceduto a causa delle gravissime ferite riportate.
La spaventosa caduta dal soffitto del capannone dell’azienda che si occupa di costruzioni meccaniche, infatti, gli aveva procurato un trauma cranico, una ferita al torace e diverse fratture multiple agli arti, rivelatesi fatali per il cinquantunenne- vecchio. Secondo quanto ricostruito dal personale dell’ispettorato del lavoro e del servizio di prevenzione dell’Asl, intervenuto quella mattina insieme agli agenti di polizia per ricostruire la dinamica dell’incidente, il lavoratore si trovava nella struttura di via Carrara per conto di una ditta individuale , chiamato per riparare il tetto dove c’era una perdita d’acqua, dal quale era poi caduto. Le indagini sono subito iniziate da parte dei tecnici che si occupano della vigilanza sulla legislazione del lavoro e sociale, coordinati in provincia di Latina dal dottor Ionta, che hanno anche provveduto ad accedere a tutta la documentazione aziendale, al fine di valutare eventuali esigenze nel caso in cui fossero riscontrate irregolarità. identificato. Indagini, non ancora concluse, mirate a capire cosa stesse facendo l’uomo sul tetto e, soprattutto, come sia stato possibile che il tetto sia crollato sotto i suoi piedi.
Quello del cinquantunenne è l’ennesimo infortunio sul lavoro in questo primo bimestre del 2024, durante il quale si sono verificati ben 531 infortuni nella sola provincia di Latina, come hanno ricordato pochi giorni fa CGIL, CISL e UIL . «Un numero che, dopo Roma, colloca il nostro territorio al secondo posto per insicurezza – le parole usate dai tre segretari generali Massafra, Cecere e Garullo –. Insicurezza che, purtroppo, spesso si tinge di nero: 11 persone sono morte sul lavoro in tutto il Lazio, 9 a Roma e 2 a Latina”. A cui va aggiunta la morte avvenuta 48 ore fa. «In questi primi 4 mesi, solo nella zona della Capitale, sono stati effettuati 826 controlli sui cantieri, di cui il 76% risultati irregolari» aggiunge il segretario generale della Fillea-Cgil di Frosinone e Latina Alessio Faustini: «Molti le proteste, compreso il lavoro nero e irregolare, che è in aumento, e la mancanza di formazione. Numeri che rendono più che mai attuale in tutta la regione il tema della formazione, sia per i lavoratori aziendali che per gli autonomi, ma anche quello degli appalti e dei controlli”.
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Il Messaggero
Tag: operaio caduto tetto magazzino morto San Camillo settimane agonia