Il 25 maggio sia una giornata antifascista e soprattutto contro ogni guerra. – .

Il 25 maggio sia una giornata antifascista e soprattutto contro ogni guerra. – .
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Pubblicato il 24 aprile 2024

Rita Scapinelli*

Anche quest’anno la ricorrenza del 25 aprile, invece di essere un giorno di festa per tutti gli italiani, e ripeto dovrebbe esserlo per tutti, diventa oggetto di polemiche e discussioni. Tanto più che abbiamo una forza di governo del Paese che, pur non dichiarandosi apertamente fascista, non taglia i legami con le sue origini che, lo ricordo, sono quelle del MSI (Movimento Sociale Italiano nato dalle ceneri del partito fascista, formato dai veterani della Repubblica di Salò). Il simbolo della fiamma tricolore è ancora presente nel simbolo di Fratelli d’Italia e i suoi esponenti, a cominciare dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni, non possono nemmeno menzionare la parola antifascista. Molto probabilmente per loro il 25 aprile è un giorno di lutto!

Ma quando pensiamo al 25 aprile, cosa ci viene subito in mente? Che è la celebrazione della Liberazione dal fascismo e dal nazismo, Liberazione dalla dittatura di Mussolini, Liberazione dalla violenza, dall’assenza di Libertà di espressione, di pensiero politico, Liberazione dal divieto di dissentire rispetto alle scelte politiche del governo.

Che è la Festa della Liberazione che ha permesso al popolo italiano di avere una Costituzione che mette al primo posto il lavoro, i diritti inviolabili dell’uomo, la dignità sociale, l’uguaglianza di “sesso, razza e religione e il ripudio della guerra”.

E tutti i membri del governo hanno giurato sulla Costituzione antifascista di rispettarla e difenderla. Mai giuramento fu così falso! Basterebbe guardare solo all’ultima delle cose citate, il ripudio della guerra.

L’Italia dovrebbe ripudiare la guerra come scritto nell’art. 11 della nostra Costituzione, come strumento di risoluzione delle controversie internazionali e invece quell’articolo viene continuamente violato con la ripetuta approvazione dell’invio di armi all’Ucraina, con l’aumento delle spese militari per il riarmo, con la vicinanza spesso dimostrata al leader di un governo israeliano che bombarda i civili palestinesi e affama donne e bambini. Dovremmo identificare la guerra stessa, qualsiasi guerra, come un genocidio, il genocidio che viene perpetrato a Gaza.

E se guardiamo anche ai disegni di riforma istituzionale che questo governo di destra intende attuare, come quello sull’autonomia differenziata, che ormai sta per concretizzarsi, e sulla premiership, notiamo che il vero obiettivo è ribaltare definitivamente il modello sociale e istituzionale che si fonda sulla Costituzione che va difesa.

Aggiungiamo anche che, da quando questo governo è in carica, si registra una ripresa di manifestazioni e iniziative di organizzazioni neofasciste, che escono allo scoperto e agiscono liberamente, legittimate e protette da uno sdoganamento del fascismo già avvenuto in vigore da tempo, in contrasto con la XII disposizione della Costituzione.

Per non parlare del diritto al dissenso che viene continuamente messo in discussione, vedi le percosse inferte agli studenti che manifestavano pacificamente contro la guerra in Palestina, o la censura sugli interventi degli intellettuali o l’attacco al diritto di sciopero di Salvini.

Si tratta di una destra reazionaria e autoritaria al governo che vuole ribaltare la storia attraverso il revisionismo per modificare la memoria collettiva, demonizzare la Resistenza e ribaltare la Costituzione.

Questo 25 aprile assume quindi un significato ancora più importante: riafferma la nostra lotta contro tutti i fascismi del XXI secolo e la nostra difesa ad oltranza della Costituzione.

Quando, nel 1945, l’Italia intera si ritrovò, grazie alla Resistenza, libera dalla tirannia del ventennio, per chi seppe scendere in piazza, quel giorno rappresentò il primo momento di pace in cui si poteva ricominciare lottare ancora per un futuro migliore. Oggi, quando la frammentaria guerra mondiale minaccia l’intero pianeta, abbiamo il dovere di ricordare quell’aspirazione, che riguarda non solo il nostro Paese ma il mondo intero. Vorremmo dire che chi ancora oggi considera la guerra come una soluzione non è degno di ricordare il 25 aprile. Per questo saremo in piazza.

Chiediamo a tutte le federazioni di essere presenti alla grande manifestazione di Milano e a tutte quelle che si svolgeranno in altre città per difendere i valori nati dalla Resistenza. Noi ci saremo al fianco dell’Anpi e delle associazioni antifasciste. Saremo presenti con le nostre bandiere e i nostri striscioni per dire chiaramente che siamo contro tutti coloro che vogliono la guerra e siamo con tutti coloro che vogliono difendere la Costituzione antifascista.

Responsabile Nazionale Antifascismo

RPC/SE

 
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