“Cessate il fuoco”, “Basta armi”: i messaggi del 25 aprile a Vittorio Veneto | Oggi Treviso

“Cessate il fuoco”, “Basta armi”: i messaggi del 25 aprile a Vittorio Veneto | Oggi Treviso
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VITTORIO VENETO – Nella città che vinse la medaglia d’oro alla Resistenza, Questa mattina, come ormai è consuetudine, si è svolta in Piazza del Popolo la cerimonia del 25 aprile. Sul palco erano presenti numerose autorità civili, dal sindaco Antonio Miatto ai primi cittadini di diversi comuni del Vittoriese, oltre al viceprefetto di Treviso Antonello Roccoberton e alle autorità militari. In piazza le associazioni di combattenti e d’armi con stendardi e stendardi, l’Anpi, la guardia d’onore del 132° reggimento artiglieria terrestre “Ariete” e poi tanti cittadini. La rievocazione del 79° anniversario della Liberazione è stata aperta dall’inno italiano, che ha accompagnato l’alzabandiera. Anche sul Monte Altare come da tradizione issato da Michele Bastanzetti il ​​tricolore.

L’Anpi di Vittorio Venete era presente con numerosi attivisti che hanno issato diversi cartelli – “Basta armi”, “Cessate il fuoco”, “Uniti contro la guerra” – che ha fatto da sfondo all’evento in piazza. Poi, al termine dell’intervento del sindaco Antonio Miatto, sono state gridate a gran voce le parole “antifascismo” e “Resistenza”.

«Il 25 aprile è la data che ha riportato la libertà nel nostro Paese e ci vede qui riuniti ogni anno per ricordare come alla presa di coscienza sia seguita una lotta sanguinosa condotta da volontari di diversa appartenenza politica, volontari militari e civili, che alla fine hanno riportato la democrazia – le parole di Miatto -. Sono trascorsi 79 anni dalla Liberazione e ricordiamo ancora quegli eventi. Mantenere la memoria di quanto accaduto è un dovere categorico. Mantenere la memoria di quanto accaduto è tanto più significativo se solo si ricordano anche i valori che la lotta di Liberazione aveva in sé: libertà, giustizia sociale, uguaglianza e solidarietà. Non sprechiamo il dono della libertà che ci è stato dato”.

Quindi l’intervento di Pier Paolo Brescacin che ha evidenziato come buona parte dei protagonisti di quel 25 aprile non ci siano più e come la società civile nel frattempo sia molto cambiata, tanto che l’anniversario della Liberazione è scivolato nell’oblio. «La Resistenza – ha ricordato lo storico – fu un movimento trasversale e diffuso, uno dei momenti fondativi della storia del nostro Paese, testimonianza di una parte d’Italia che non si arrese al fascismo e all’occupazione, Resistenza che permise all’Italia di uscire dalla la selva oscura nella quale il fascismo l’aveva cacciato”. «Il 25 aprile – ha aggiunto – ci lascia valori come la libertà e la tutela del dissenso». Un 25 aprile che però, ha poi evidenziato, richiede “una nuova assunzione di responsabilità da parte di noi cittadini come l’abbandono del disinteresse per la cosa pubblica e l’esercizio del diritto di voto”.

Concetti tratti da presidente dell’Anpi di Vittorio Veneto, Maria Chiara Marangonnel discorso conclusivo della cerimonia in cui ha sottolineato come “non si parla mai abbastanza di Resistenza e Costituzione” e come “lo Stato non può spendere più per la guerra che per scuola e sanità”.

Al termine della cerimonia il brano “Bella ciao” ha fatto da sfondo al corteo dei manifestanti dell’Anpi con i vari cartelli davanti al monumento alla Resistenza.

 
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