Trieste – Il 79° anniversario della Liberazione è stato celebrato Giovedì 25 aprile al Risiera San Sabba A TriesteErano presenti autorità civili, militari, religiose e numerosi cittadini.
Campo di prigionia allestito dall’occupante nazista dall’ottobre 1943 all’aprile 1945, la Risiera San Sabba è tra i principali luoghi della memoria della Liberazione, come recentemente ribadito da una legge statale (L. 205/2017) promulgata” al fine di tutelare e promuovere il patrimonio morale, culturale e storico dei luoghi della memoria della lotta al nazifascismo, della Resistenza e della Liberazione”.
Presenti alla cerimonia gli stendardi di Trieste, Muggia, Regione Friuli Venezia Giulia, Duino Aurisina e San Dorligo della Valle/Dolina.
Erano presenti anche i rappresentanti e gli stendardi di vari gruppi, enti e associazioni dei Volontari della Libertà, dei Caduti, delle Associazioni Combattenti e d’Armi, dei Sindacati e del Comitato Internazionale del Lager Nazista della Risiera di San Sabba , nonché la bandiera della Brigata Ebraica che, inquadrata nell’Ottava Armata dell’Esercito Britannico, contribuì alla liberazione dell’Italia.
La cerimonia ha visto la deposizione di una corona d’alloro congiunta da parte della Prefettura di Trieste, della Regione Friuli Venezia Giulia e del Comune di Trieste e di un’altra corona d’alloro congiunta da parte dei Comuni di Duino Aurisina, Monrupino, Muggia, Sgonico e San Dorligo della Valle/Dolina .
Altre corone e omaggi floreali sono stati deposti da rappresentanti di gruppi e associazioni.
Agli interventi sono seguiti gli interventi del Comune di Trieste, del Comune di San Dorligo della Valle, dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e dei sindacati.
Sono stati poi celebrati i riti religiosi: cattolico, officiato dal vescovo di Trieste mons. Enrico Trevisi; Ebraico, a cura del Rabbino Capo della Comunità Ebraica Paul Alexandre Meloni.
Per la Comunità greco-ortodossa il rito sarà officiato dall’archimandrita Grigorius Miliaris, per la Comunità serba da padre Raško Radović, per le Chiese protestanti da Peter Ciaccio, rappresentante della Chiesa metodista e valdese.
La preghiera del vescovo di Trieste mons. Enrico Trevisi
Salvaci, o Dio, da un cuore senza memoria,
che uccide ancora chi ha subito l’orrore della violenza, del razzismo e della dittatura nazifascista.
Salvaci, o Dio, dal cuore senza gratitudine,
che non capisce il prezzo della Libertà e della Liberazione che ci è stato offerto nel sacrificio di uomini e donne generosi.
Salvaci, o Dio, dal cuore di pietra,
che resta insensibile verso quanti ancora soffrono, resistono e fuggono dall’oppressione, dalla violenza e dalle guerre nel mondo.
Salvaci, o Dio, dal cuore ingabbiato dalla paura,
che resta invischiato in ragionamenti e calcoli che impediscono la pietà e la vera solidarietà verso gli oppressi, verso i poveri.
Salvaci, o Dio, dal cuore ottuso,
che non sa osare per costruire la pace e la giustizia, compromettendosi in forme inedite di riconciliazione e per un lavoro dignitoso e sicuro.
Salvaci, o Dio, dal cuore senza pietà e pieno di tristezza,
chi in nome del proprio dolore non riesce a riconoscere il dolore e i sogni degli altri.
Salvaci, o Dio, da un cuore senza speranza, che, intrappolato nel proprio interesse individualistico, non è in grado di costruire un futuro di libertà per le nuove generazioni, qui e ovunque.
Salvaci, o Dio, da un cuore senza coraggio e senza verità,
chi prima di intervenire guarda cosa fanno gli altri, e non ha il coraggio di fare il primo passo verso la giustizia, la responsabilità, la testimonianza.
Donaci, o Dio, un cuore come quello del tuo Figlio Gesù, benedetto,
capace di vedere nell’altro il dono di fratello, sorella, figlio, figlia con cui costruire un futuro di perdono reciproco, di comunione e di pace.
