SAN DONÀ – La figlia muore tre giorni dopo. È un dolore che si aggiunge ad altro dolore, quello che ha colpito Campalto, che ieri mattina, nella chiesa di San Benedetto, ha dato l’ultimo saluto a Loredana Corona, morta nella notte tra lunedì e martedì scorsi, all’Angelo di Mestre, in seguito ad un incidente stradale avvenuto a Musile di Piave e che sarebbe stato causato da un malore coltola mentre era alla guida. Venerdì è morta anche la sua anziana madre. Un destino crudele, il loro: Loredana, infatti, stava andando a trovarla nella casa di riposo quando è avvenuto l’incidente.
L’OSPITALITÀ
Ieri mattina, in occasione dell’ultimo saluto di Loredana, che aveva 57 anni, la comunità si è stretta con ancora più affetto alla famiglia, per i due decessi che l’hanno colpita. La madre, Domenica Loddo, aveva 83 anni; Rimasta senza il marito, a causa delle sue nuove condizioni, la famiglia con i figli Loredana e Giovanni, aveva deciso di affidarsi ad una struttura specializzata, trovando sostegno nella residenza per anziani “Giardini del Piave”, la nuova struttura realizzata in via Masina (laterale via Calnova, nei pressi del Parco Fellini), di recente costruzione. Una donna cordiale, con un modo di fare d’altri tempi, con una gentilezza innata, come ricordano Campalto, da quando era alla casa di riposo San Donato, i suoi familiari non mancavano mai di starle vicino, andando sempre a trovarla. suo. Come Loredana aveva deciso di fare lunedì pomeriggio.
L’INCIDENTE
Giornata fredda e piovosa, con traffico sempre intenso sulla Triestina, in direzione San Donà. A poche centinaia di metri dal Ponte della Vittoria di Musile, la sua Fiat Panda ha sbandato, invadendo la corsia opposta, proprio mentre stava sopraggiungendo una Toyota Yaris; l’impatto è stato violento ed ha coinvolto una terza vettura, un Suv Chevrolet, che ha investito le due auto ferme in mezzo alla carreggiata. Feriti lievemente i due conducenti delle auto coinvolte, mentre preoccupano quelli di Loredana, portata prima al “Città del Piave” di San Donà e poi all’Angelo di Mestre, dove è morta nella notte. Tra le ipotesi della sua morte c’era lo stesso malore che in qualche modo aveva determinato l’improvviso cambio di direzione della sua Panda.
Dipendente di un noto istituto di credito, nella filiale di Favaro, la donna lascia il marito Paolo Cacciatori e i due figli, Lisa e Pierluigi. “È un dramma che si aggiunge alla tragedia e accresce ulteriormente il dolore – ha commentato Marco Bellato, presidente del Comune di Favaro – per il quale mancano le parole, se non la vicinanza alla famiglia”. I funerali della signora Domenica saranno celebrati martedì, alle 10, nella chiesa di San Benedetto a Campalto, la stessa che ieri ha accolto la bara della figlia per l’estremo saluto. E ancora una volta la comunità è chiamata a dare un segno di vicinanza in questo difficile momento di intenso dolore.
