convocò l’ambasciatore – .

convocò l’ambasciatore – .
Descriptive text here

L’Unione Europea e il governo Meloni scendono in campo contro la nazionalizzazione della filiale russa del Gruppo Ariston. La decisione di Vladimir Putin contro l’azienda italiana, colta di sorpresa l’altro giorno, appare destinata ad avere conseguenze non indifferenti, tanto che il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha convocato per i prossimi giorni l’ambasciatore russo nella capitale alla Farnesina per esprimere la protesta dell’esecutivo: un passo che ha un valore significativo nella pratica diplomatica. E questo mentre da Bruxelles arriva una nota dai toni duri e definitivi: “Gli interventi di Mosca sono l’ennesima prova del disprezzo della Russia per il diritto e le regole internazionali. Revocare le misure adottate”.

La decisione dello zar del Cremlino è arrivata nella tarda serata di venerdì: Putin ha deciso di trasferire – seppure definita “temporanea” – la filiale russa dell’azienda italiana (insieme alla tedesca Bosch) a Gazprom Domestic Systems, l’azienda del gruppo statale russo produttore di Gazprom degli elettrodomestici.

Immediata la reazione del governo, con Tajani che l’altra sera ha attaccato (“Il governo italiano è al fianco delle imprese, pronto a tutelarle su tutti i mercati internazionali”) e ieri mattina ha convocato alla Farnesina l’ambasciatore di Mosca in Italia, Alexey Paramonov, di “chiedere chiarimenti sulla nazionalizzazione” della Ariston Thermo Rus Llc, assicurando che lavori “anche con Bruxelles e in collegamento con la Germania”.

Non è un caso che la presa di posizione di Bruxelles arrivi poco dopo, con il Servizio per l’azione esterna dell’Ue: “La Russia continua ad adottare misure contro le imprese dell’Unione europea che operano nel Paese. Una società russa, parte del gruppo Gazprom, ha ora affidato temporaneamente la gestione esterna alle filiali di aziende italiane e tedesche. Queste misure, che prendono di mira le attività economiche legittime, sono l’ennesima prova del disprezzo della Russia per il diritto internazionale e le regole confermano un attore imprevedibile anche in campo economico”. Pertanto: “Revocare queste misure e cercare soluzioni accettabili con le aziende europee”.

Dopo l’invasione dell’Ucraina, il Cremlino ha posto sotto “gestione temporanea” gli asset di una manciata di aziende occidentali (in passato ciò aveva interessato anche le filiali russe della francese Danone e della danese Carlsberg) come ritorsione per le sanzioni imposte alle aziende russe. Ma lo stesso Gruppo Ariston si è detto “estremamente sorpreso” dall’iniziativa di Putin, intrapresa senza che il gruppo fosse “informato preventivamente”, dopo quasi 20 anni di “rapporti molto corretti con le istituzioni locali”. E “in attesa di una spiegazione – si legge in una nota – valutiamo le sue implicazioni, anche di governance e gestionali”.

Si muove anche il ministro delle Imprese e del Made in Italy: “Il governo – spiega Adolfo Urso, intervenuto con il presidente dell’Ariston, Paolo Merloni, e con il governatore delle Marche, Francesco Acquaroli – farà sicuramente tutto ciò che è necessario nella nostra disponibilità a tutelare questa importante e significativa azienda italiana, che ha il suo centro produttivo nazionale proprio nelle Marche (a Fabriano), in un settore come quello degli elettrodomestici nel quale siamo impegnati perché è uno dei settori trainanti della Fatto in Italia “. I tre si sentiranno ancora “lunedì in una call”, ha detto Urso, spiegando che lo stesso giorno ci sarà un incontro con l’ambasciatore alla Farnesina, dal quale il governo si aspetta di “capire esattamente di cosa si tratta” e ” qual è lo sviluppo della situazione”.

“Grande preoccupazione e profonda solidarietà” nei confronti del Gruppo Ariston è stata espressa anche dal sindaco di Fabriano, Daniela Ghergo. “La decisione di Putin è l’ennesima dimostrazione di come la guerra incide anche sull’economia” ha commentato Piepaolo Pullini, della segreteria provinciale Fiom di Ancona.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Valentin Paret-Peintre vince la decima tappa del Giro d’Italia 2024 un anno dopo il successo di suo fratello – .
NEXT Netanyahu e Sinwar, i due nemici giurati costretti a contestare la tregua nella Striscia – .