Ma quale riforma della legge urbanistica regionale…

Ma quale riforma della legge urbanistica regionale…
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La tanto decantata riforma della legge urbanistica regionale in Campania non apporta alcuna innovazione concreta né pari beneficio al territorio che vada oltre la mera propaganda in perfetto stile sceriffo. Si tratta, a quanto pare, di un discreto agglomerato di chiacchiere e belle parole, con un’attenzione particolare ai concetti oggi molto di moda di consumo del territorio e di prevenzione di qualsiasi usurpazione dello stesso. In realtà, purtroppo, nessun problema è risolto. L’unica innovazione apparente e solo formale ma non sostanziale è data dal fatto che l’originario piano urbanistico comunale (in Campania approvato solo in pochissimi casi) viene sostituito da quello che viene definito “piano strutturale”, che assorbe ogni precedente strumentazione urbanistica . Purtroppo, però, nessuno dice che in aree ristrette qualsiasi piano urbanistico non possa produrre effetti se non rispetta il piano paesistico. Ergo, se ad Ischia dovesse essere approvato un piano strutturale sulla base delle linee guida della nuova legge regionale, ogni intervento di trasformazione urbanistico-edilizia dovrebbe comunque essere assoggettato al vigente piano paesistico. E poiché non prevede alcuna possibilità di realizzare opere innovative o modificative, che dir si voglia, è facilmente dimostrabile l’assoluta inutilità di questa attività legislativa del parlamento regionale, soprattutto nel nostro territorio.

Il nuovo piano di tutela del paesaggio, che rappresenterebbe la grande innovazione su una materia sulla quale non solo la Campania, ma molte altre regioni italiane, sono inadempienti e/o in gravissimo ritardo. Ed è davvero ingenuo (perché alla fine basta informarsi da chi è veramente competente in materia) ignorare che tutte le riforme del mondo si possono fare, ma finché sono sottoposte al controllo gerarchico fonte legislativa superiore, nulla in realtà potrà cambiare. Il cosiddetto codice Urbani, come noto, impone l’adeguamento di qualsiasi strumento urbanistico alle disposizioni del piano paesistico. Fino ad allora qualsiasi provvedimento o provvedimento urbanistico sarà del tutto inutile. Se lo stesso decreto salvacasa di Salvini dovesse abolire l’obbligo della doppia conformità in favore della mono-conformità, quella che potrebbe rappresentare una sorta di sanatoria in molte zone d’Italia non varrebbe certo a Ischia come in qualsiasi altra zona vincolata e non solo per il mancato adeguamento al piano paesistico, ma anche per l’inammissibilità – ad esempio – di una domanda di valutazione di conformità urbanistica, come avvenuto nel caso di alcune imminenti demolizioni nel settore alberghiero nella nostra Isola.
Nel frattempo, le persone giuste al posto giusto? Non li pago nemmeno.

 
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