Pro Vita in cliniche e ospedali, l’opposizione in Liguria chiede di non applicare il decreto – .

Pro Vita in cliniche e ospedali, l’opposizione in Liguria chiede di non applicare il decreto – .
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Un ordine del giorno per chiedere alla Regione Liguria di non applicare la norma inserita nel decreto Pnrr che prevede la possibilità di autorizzare la presenza di associazioni pro-vita negli ambulatori. È quanto hanno chiesto tutti i consiglieri dell’opposizione in consiglio regionale. Il documento chiede inoltre al presidente del Consiglio, Giovanni Totti, e al consigliere Angelo Gratarola, di esprimere in conferenza delle regioni il proprio dissenso verso la normativa e di rafforzare gli investimenti nei consultori familiari, “nonostante i mancati trasferimenti e il sottofinanziamento statale”. L’auspicio dei consiglieri è di poter discutere il documento già nella votazione di domani.

Il leader del PD e primo firmatario dell’iniziativa, Luca Garibaldi, rileva che “la destra ha sferrato un attacco al cuore della legge 194 e cioè al diritto delle donne all’autodeterminazione e alla scelta informata e consapevole della maternità”. Per i dem “cosa significhi la presenza di queste associazioni negli ambulatori è evidente: lo dimostra la denuncia dei giorni scorsi ad Aosta, dove sono arrivate segnalazioni di donne che, arrivate nei centri sanitari pubblici del territorio regionale per accedere dell’interruzione volontaria di gravidanza, hanno subito indebite ingerenze e pressioni da parte delle volontarie, consistenti nell’obbligo di ascoltare il battito cardiaco fetale o nella promessa di sostegno economico o di beni di consumo, con il preciso intento di dissuaderle dalla scelta di abortire” .

Pro vita nei consultori, in Liguria già pronta la legge FdI. Nasce l’opposizione

di Michela Bombani

24 aprile 2024

Garibaldi attacca anche il governatore che, a suo avviso, è colpevole di aver “dichiarato subito che è pronto ad applicare la legge, ma che le associazioni antiaborto devono entrare nelle cliniche, sì ma con moderazione. Una posizione patetica e pilatesca”. I dem aggiungono a questo proposito che «don Abbondio diceva ‘il coraggio, se uno non ce l’ha, non può darlo’. Parlava di sé perché non conosceva Toti, moderato solo a parole, liberale quando gli fa comodo, ma sempre pronto a mettersi al servizio dei potenti del momento e della destra più regressiva e oscurantista”.

La Liguria è stata anche una delle prime regioni dove Fratelli d’Italia aveva già presentato da tempo una proposta di legge regionale per inserire le associazioni Pro Vita negli ospedali e nelle cliniche. Il disegno di legge è stato fermato in attesa degli interventi del governo, ora dopo la legge nazionale proponente Stefano Ballariha già fatto sapere che l’iter della legge regionale riprenderà al più presto.

 
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