“Ferite molto significative sul corpo, è stata una morte violenta” – .

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Ultime notizie sulla morte di Liliana Resinovich

29 aprile 2024

12:29

Le dichiarazioni dell’avvocato Antonio Cozza, legale della cugina di Liliana Resinovich, sulle foto del corpo della donna morta a Trieste: “Escludiamo l’ipotesi del suicidio perché, nonostante le lacune delle indagini, appare chiaro che si sia trattato di una morte violenta”.

“Sebastiano Visintin è una persona offesa come il mio assistito, deve cercare insieme a noi di trovare la verità. Aspettiamo con ansia gli accertamenti, nei prossimi giorni verranno visionate nuovamente le diapositive formate dopo la nuova autopsia. Aspettiamo risposte, auspichiamo risposte soprattutto sulle cause e sui tempi della morte e sulla conservazione della salma”. Parlare è l’avvocato Antonio Cozza, legale di Silvia Radincugina di Liliana Resinovich, trovata morta a Trieste nel gennaio di due anni fa.

L’avvocato, intervenuto durante la trasmissione Mattina5ha ribadito ancora una volta che il suo cliente non ha mai creduto alla pista del suicidio e questo perché ci sono elementi che vanno nella direzione dell’uno morte violenta.

Il procuratore capo di Trieste, Antonio De Nicolo, è intervenuto anche sulla perizia medico-legale richiesta all’antropologa forense Cristina Cattaneo per far luce sulle cause che hanno portato alla morte del 63enne, ribadendo che questo è “il pezzo”. questo è previsto.

Cosa sappiamo della denuncia su Liliana Resinovich: “È il pezzo che aspettiamo”

“Basta guardare le foto del cadavere per capire che non si tratta di suicidio”

Intanto lo ha detto in trasmissione l’avvocato Cozza “Basta guardare le foto del povero corpo di Liliana per capire che non si è trattato di suicidio”. La moglie di Sebastiano Visintin aveva – ha spiegato Cozza – ferite molto gravi, contusioni consistenti, anche il naso fratturato, e i consulenti «ci dicono cose ben precise». “Crediamo che sia il risultato di a forza bruta: ha anche lesioni alle mani, da presa e difesa. Chi l’ha ritrovata la descrive in posizione fetale, come addormentata, quindi di lei non ci sono impronte. Potrebbe essere stata presa a pugni – c’è una lesione significativa sulla tempia – o colpita da un oggetto contundente. Questa è la nostra ricostruzione”, è la tesi dell’avvocato della cugina di Lilli.

Cozza ha dichiarato, tra l’altro, che anche Liliana Resinovich ne aveva microlesioni sulle labbra, segno che qualcuno potrebbe averle messo le mani sul viso. “Escludiamo l’ipotesi del suicidio perché, nonostante le lacune delle indagini, appare chiaro che si è trattato di una morte violenta”, ha concluso.

Fratello Sergio nel giorno del compleanno di Liliana Resinovich

A Non credere che anche il fratello di Liliana si sia suicidato, Sergio Resinovich, intervenuto tramite il suo legale Nicodemo Gentile il 26 aprile, giorno del compleanno di Lilli. “Solo una valutazione completa e globale di tutti i flussi informativi acquisiti, l’incrocio di tutti i dati provenienti dalla scienza (informatica, medicina legale, tossicologia, botanica, criminalistica) con i comportamenti e le storie, spesso anomali e sospetti, dei protagonisti di questa vicenda, potrebbe sbrogliare questa intricata matassa”, ha affermato Gentile, secondo il quale “raccontare la verità alla medicina legale, soprattutto in sede di prima indagine, colma di errori e di gravi violazioni dei basilari protocolli operativi, è un grave errore metodologico” .

Secondo l’avvocato di Sergio Resinovich, “lui o coloro” che hanno causato la morte di Liliana, “vagano ancora in libertà per le nostre città, sentendosi forse astuti e sfuggenti come i peggiori farabutti”.

 
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