Incidente mortale al bike park Viola Saint Grée, udienza rinviata a ottobre – La Guida – .

Incidente mortale al bike park Viola Saint Grée, udienza rinviata a ottobre – La Guida – .
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“Se arrivi lentamente non lo oltrepassi, o ci salti sopra o ci cadi dentro. Faccio anche motocross e quando sono arrivato alla fine della rampa di salto ho frenato e mi sono ribaltato nella buca. Ho fatto una capriola e per fortuna non mi sono fatto male”, questo il racconto dell’esperienza di salto sulla pista ‘saltimbanco’ del bike park Viola Saint Grée di AG, 27enne ligure, chiamato a testimoniare nel processo per omicidio colposo in cui è imputato il gestore del parco FR per la morte di Andrea Pastor, il pompiere 38enne di Imperia che invece perse la vita su quel salto il 3 ottobre 2021, colpendo il petto contro il bordo della rampa di discesa. “Se il salto era segnalato – ha continuato il giovane – non l’ho visto ma solitamente questi salti si fanno con una specie di scivolo che permette di non staccare mai le ruote da terra, sia in discesa che in salita. Avevo paura e anche i miei amici concordavano sul fatto che fosse un po’ pericoloso”. Si tratta dell’ultimo testimone chiamato dall’accusa e che, interrogato dalla difesa, ha dichiarato di non ricordare se il salto in cui si era imbattuto potesse essere visto dalla seggiovia che serviva per salire dopo aver percorso le piste, ” Non so se c’era un cartello, è possibile che non l’abbia visto. In bici forse sei più assorbito dalle ruote, dalla velocità, dai sassi e presti meno attenzione alla segnaletica”. A testimoniare in aula è stato chiamato anche il campione italiano di discesa libera, e in passato anche campione internazionale, Tommaso Francardo, il quale ha affermato che quel salto di media altezza si vedeva dalla seggiovia e che lui aveva visto salti del genere in bici italiana parchi ma fatti di terra e non di legno”. Infine è stato sentito un rappresentante della bicicletta che conosceva il parco Viola Saint Grée e il percorso ‘acrobatico’ con il salto in legno che non aveva fatto perché non si sentiva capace. “Di solito faccio un giro di ricognizione della pista, non faccio subito i salti ma cammino lungo la Chicken Line che è sempre accanto ai binari con i salti. Quel salto poteva essere visto dalla seggiovia e dal bar sopra.” L’agente di commercio ha raccontato al giudice di aver saputo dell’incidente mentre era con i colleghi in bicicletta, poche settimane dopo l’incidente della Viola Saint Grée, “eravamo sopra Pinerolo e ricordo che uno dei partecipanti commentò negativamente i gestori della dei bike park per la pericolosità dei percorsi, ho saputo che c’era un procedimento penale”. L’udienza è stata rinviata al 7 ottobre per la conclusione delle indagini.

 
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