Le associazioni delle persone con disabilità del FVG sulle dichiarazioni relative alle “classi separate” – .

Le associazioni delle persone con disabilità del FVG sulle dichiarazioni relative alle “classi separate” – .
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Trieste – Il consiglio regionale delle associazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie del Friuli Venezia Giulia ha diffuso un comunicato in seguito alle dichiarazioni del candidato leghista alle Europee, che aveva parlato di “classi separate per gli studenti disabili”.

Il testo del comunicato stampa

Il Consiglio regionale delle associazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie per statuto è apolitico e apartitico e per questo non vuole essere coinvolto nel dibattito politico elettorale, ma non può astenersi dal prendere posizione quando vengono apprese le notizie, trasmesse da tutti i media, dal generale Vannacci, candidato al Parlamento europeo, che parla di “classi separate per gli studenti disabili”.

Un’affermazione grave, che non può che suscitare indignazione e che ci catapulta indietro di almeno quarant’anni nel passato. Parliamo innanzitutto di persone, di persone con disabilità, che sono cittadini con pari diritti e pari dignità, come afferma la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità (CDPD) adottata il 13 dicembre 2006 a New York da Assemblea Generale delle Nazioni Unite ed è entrato in vigore il 3 maggio 2008 ed è legge dello Stato italiano con la Legge 3 marzo 2009 n. 18.

L’inclusione scolastica e sociale come valore assoluto, affermato e non negoziabile, frutto di lunghe battaglie del mondo associativo e delle famiglie. È l’inclusione che misura il grado di civiltà di una comunità, perché la diversità è sempre una risorsa!

La Consulta fa propria l’affermazione del vicepresidente dei vescovi italiani, monsignor Francesco Savino, che afferma: “Non ne faccio una questione politica ma culturale, di civiltà. Una visione simile, che scarta e isola le differenze, è una debolezza per la democrazia e la coesistenza e blocca il progresso civile. Dietro c’è una concezione razzista della vita. Questo è il crinale sul quale, oggi, siamo chiamati a decidere da che parte stare”.

Il Consiglio afferma con forza che le classi differenziate non esistono e non esisteranno come tema. Sorprende anche il silenzio del ministro per la disabilità al riguardo, a differenza di altri esponenti politici nazionali e locali, tra cui il presidente della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga che si è espresso con “dichiarazioni inaccettabili”.

Il Presidente Mario Brancati

 
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