Un quarto di secolo di immagini dell’Osservatorio della Terra della NASA che sono fuori dal mondo – .

“C’è un mondo intero là fuori, proprio fuori dalla tua finestra. Saresti uno sciocco a perdertelo.” Queste parole della scrittrice svedese Charlotte Eriksson sono come una dichiarazione di intenti per l’Osservatorio della Terra della Nasa (EO).

Il delta del fiume Yukon si estende su una vasta pianura di tundra nel sud-ovest dell’Alaska. Foto/NASA

Venticinque anni fa, la National Aeronautics and Space Administration (Nasa) americana lanciò il suo sito web dell’Osservatorio della Terra, condividendo più di 18.000 storie basate su immagini del nostro pianeta da una nuova prospettiva. Gli argomenti spaziano dalle questioni ambientali all’uso del territorio, dai cambiamenti climatici ai disastri naturali e anche solo storie sorprendenti di processi naturali che si verificano in tutto il mondo.

Nubi mesosferiche polari durante uno dei 16 tramonti osservati ogni giorno sulla Stazione Spaziale Internazionale. Queste nubi ad alta quota sono formate dal vapore acqueo che si congela in cristalli di ghiaccio nella mesosfera a circa -130°C. Foto/NASA

Albert Einstein scrisse: “Guarda in profondità nella natura e allora capirai tutto meglio”. Il sistema di osservazione della Terra della NASA, composto da satelliti in orbita polare e a bassa inclinazione, ci consente di esaminare la superficie terrestre, la biosfera, l’atmosfera e gli oceani per acquisire una migliore comprensione dei sistemi e dei processi della natura, consentendo una comprensione della Terra come un sistema integrato .

Una vista insolita del lago Mackay, il quarto lago più grande dell’Australia, al confine tra l’Australia occidentale e il Territorio del Nord, nel settembre 2010. Laghi come Mackay si riempiono raramente grazie alle piogge stagionali che defluiscono attraverso canali di drenaggio minori. Foto/NASA

Quasi come un extra in più, le immagini registrate dai satelliti e dagli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) sono belle e sorprendenti e potrebbero facilmente figurare in una delle gallerie più prestigiose, a riprova dell’osservazione di Andy Warhol secondo cui “la terra è davvero la migliore arte”.

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Viste dell'aurora boreale, o aurora boreale, dalla Stazione Spaziale Internazionale nel settembre 2017. Foto / Nasa
Viste dell’aurora boreale, o aurora boreale, dalla Stazione Spaziale Internazionale nel settembre 2017. Foto / Nasa

La visione ultraterrena che queste immagini forniscono costruiscono nel tempo un’immagine del nostro mondo in evoluzione, suggerendo talvolta fenomeni allarmanti che faremmo bene a riconoscere e di fronte ad agire.

Queste bellissime immagini ci ricordano quanto potente e allo stesso tempo fragile sia questo straordinario pianeta e dovrebbero spingerci a prestare ascolto alle parole dell’eminente scienziato canadese Carl Sagan: “Preserva e custodisci il pallido punto azzurro, l’unica casa che abbiamo mai conosciuto. “

 
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