48 morti nel crollo di un’autostrada dimostrano l’impreparazione ai fenomeni atmosferici attesi – .

Il bilancio delle vittime del crollo di un’autostrada nella provincia cinese meridionale del Guangdong, colpita dalla pioggia, è salito a 48, diventando l’incidente stradale più mortale avvenuto in Cina in più di un decennio e mettendo in luce le lacune sia nelle infrastrutture edilizie cinesi che nella capacità di prevenire e gestire le catastrofi naturali. disastri.

Un tratto dell’autostrada Meizhou-Dabu è crollato intorno alle 2 di mercoledì nella contea di Dabu, nella città di Meizhou, nel Guangdong settentrionale. Circa 18 metri (59 piedi) dell’autostrada montuosa sono crollati nel pendio boscoso sottostante, provocando la caduta dei veicoli.

I funzionari della città di Meizhou inizialmente parlarono di soli tre morti, poi passarono a trenta e infine arrivarono a 48. Un indicatore che, in realtà, il disastro non era stato compreso né adeguatamente affrontato. Ecco un video che evidenzia le dimensioni del disastro:

Il presidente cinese Xi Jinping ha ordinato alle autorità locali di compiere uno sforzo totale per salvare vite umane e garantire la “stabilità sociale generale”, ma a quel punto era troppo tardi.

Ha ordinato ai funzionari governativi di fare tutto il possibile per salvare e curare le vittime sul posto, di riparare le strade danneggiate e di ripristinare l’ordine del traffico il più presto possibile, ha riferito giovedì l’agenzia di stampa statale Xinhua.

Inondazioni a Guangzhou

Un problema di sottovalutazione del pericolo

Il maltempo era stato previsto, non si è trattato di un temporale improvviso, ma, come accaduto anche in Europa, le amministrazioni locali hanno sottovalutato il pericolo. Con la previsione di ulteriori acquazzoni nella regione, le agenzie di emergenza del governo centrale hanno chiesto ai dipartimenti locali dei ministeri dell’acqua, delle risorse naturali e dei trasporti di “monitorare da vicino gli sviluppi delle precipitazioni e delle inondazioni” e di “attuare rigorosamente” le misure di allarme e risposta.

Ovviamente questi inviti, dopo un disastro naturale, sono anche il modo con cui un governo cerca di togliersi la responsabilità del disastro. Una pratica comune in tutto il mondo, ma soprattutto in Cina, dove proprio il fatto che una transizione di governo non sia possibile rende necessario che le responsabilità siano ricercate altrove.

Giovedì ai funzionari del ministero è stato detto di “rafforzare la prevenzione delle inondazioni improvvise e dei disastri geologici e di trasferire in anticipo e con decisione i residenti minacciati”. Alle autorità locali è stato ordinato di ispezionare raccordi sotterranei, tunnel e aree basse e di “rafforzare l’ispezione e la protezione” delle strutture di controllo delle inondazioni vicino ai fiumi. Ai tecnici professionisti e alle forze di soccorso è stato detto di essere preparati e pronti a gestire le emergenze in modo “tempestivo ed efficiente”.

In alcune zone della Cina, tra cui il Guangdong e il vicino Hunan, sono previste forti piogge da venerdì a domenica, durante uno dei principali picchi di traffico del paese, il Labor Day e il fine settimana successivo. Mercoledì, il primo giorno delle festività, il volume complessivo dei passeggeri ha superato i 56 milioni, con un incremento del 150% rispetto allo scorso anno, secondo il Ministero dei Trasporti.


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