Sciopero generale dopo la morte dei cinque operai. “Si poteva evitare” – .

Sciopero generale dopo la morte dei cinque operai. “Si poteva evitare” – .
Sciopero generale dopo la morte dei cinque operai. “Si poteva evitare” – .

Dopo il dolore, la rabbia. Sono in corso lo sciopero generale di quattro ore e lo sciopero edile di otto ore a Casteldaccia, in provincia di Palermo, dove ieri cinque operai sono morti a causa dei vapori di gas in una cisterna di liquami. Restano gravissime le condizioni del sesto lavoratore, Domenico Viola.

Il presidio davanti alla Prefettura è stato proclamato ieri dalle segreterie provinciali di Fillea, Filca e Feneal per i lavoratori edili, e da Cgil, Cisl e Uil per tutti gli altri settori. «Chiediamo più controlli, più controlli, più ispezioni. Assumere ispettori e tecnici della prevenzione”, ha affermato il leader della Cisl, Luigi Sbarra. E ha sottolineato: «Sul lavoro bisogna essere sicuri, dietro questi incidenti ci sono sicuramente responsabilità da accertare e omissioni da verificare. Per questo la magistratura deve fare piena luce al più presto. Continueremo con la nostra mobilitazione nelle aziende e nei territori finché non ci sarà un cambiamento reale in tutti i luoghi di lavoro”.

Omissioni che sembrano effettivamente avvenute. Mancavano i dispositivi e le condizioni di sicurezza che probabilmente avrebbero potuto evitare questo ennesimo incidente. Ne è certo il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Palermo, Girolamo Bentivoglio Fiandra: «Questa tragedia non si sarebbe verificata se fossero state prese tutte le precauzioni necessarie e previste». Nel tentativo di aiutarsi a vicenda, sono rimasti soffocati dall’idrogeno solforato, prodotto della fermentazione dei liquami nella vasca dell’impianto di sollevamento delle acque reflue di via Nazionale dell’Amap, la società che gestisce le fognature e le condotte idriche del capoluogo siciliano. Da quanto si apprende, il gas velenoso nelle gallerie era presente in una concentrazione dieci volte superiore ai limiti.

Le vittime sono state trovate tutte senza protezioni e mascherine. Si tratta di Epifanio Alsazia, 71 anni di Partinico, contitolare dell’azienda Quadrifoglio group srl di Partinico, che aveva vinto l’appalto dall’Amap e degli operai Giuseppe Miraglia, 47 anni, originario di San Cipirello (Palermo), Roberto Raneri , 51 anni di Alcamo (Trapani), Ignazio Giordano, 59 anni (Partinico) e dell’operaio interno Amap Giuseppe La Barbera, 28 anni, di Palermo.

Quattro colleghi sono sopravvissuti. Il più grave è Domenico Viola, 62 anni, sopravvissuto alla notte ma le cui condizioni restano gravissime. Attualmente è ricoverato al Policlinico di Palermo, dove è intubato e ventilato, in gravissima difficoltà respiratoria. Viola è stata l’ultima ad entrare nelle gallerie e la prima ad essere soccorsa dai vigili del fuoco. Per quanto riguarda gli altri lavoratori, le condizioni non destano preoccupazione. Paolo Sciortino, 35 anni, ha riportato una lieve intossicazione mentre anche Giovanni Scavuzzo, 39 anni, e Giovanni D’Aleo, 44 ​​anni, hanno riportato un malore a causa dello shock e le loro condizioni non destano preoccupazione.

 
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