Il presidente della Regione Liguria, Giovanni Totti, è stato arrestato questa mattina all’alba dai militari Guardia di finanza di Genova con l’accusa di corruzione. Toti è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari dal gip di Genova in un’indagine della Procura guidata da Nicola Piacente sulle elezioni regionali liguri 2020. Altre 9 persone, incluso Matteo Cozzani, capo di gabinetto di Toti, sono stati accolti con misure cautelari e sequestrati 570mila euro ad alcuni imprenditori. Sono in corso le perquisizioni concordate dalla Procura di Genova.
Il capo di gabinetto Toti accusato di aver agevolato Cosa Nostra
il capo di gabinetto del presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, è accusato di corruzione per l’esercizio delle sue funzioni e di corruzione elettorale aggravata ai fini di agevolare Cosa Nostra e il clan Cammarata del Riesi con proiezione nella città di Genova. Questo è quanto emerge dal comunicato con il quale della Procura di Genova ha annunciato l’esecuzione di 10 misure cautelari nell’inchiesta su corruzione e finanziamenti illeciti per le elezioni liguri 2020.
Secondo la Procura guidata da Nicola Piacente, Cozzani, è finito agli arresti domiciliari il coordinatore regionale della campagna elettorale per la lista ‘Cambiamo con Toti presidente’ per le elezioni del 20-21 settembre 2020 avrebbe promesso insieme agli indagati Italo Maurizio Testa e Arturo Angelo Testa – appartenenti alla comunità riesiana di Genova – posti di lavoro e il cambiamento dell’edilizia popolare convogliare i voti degli elettori appartenenti alla comunità siciliana di Genova (almeno 400 preferenze) verso la lista del presidente Toti.
In particolare, i voti sarebbero stati indirizzati verso Stefano Anzalone (indagato senza aggravante mafiosa) e altri candidati. Giovanni Toti risponde di corruzione elettorale nel concorso ma senza l’aggravante di mafia. Anzalone avrebbe offerto ai fratelli Testa sostegno (vitto e alloggio) a Genova nel periodo immediatamente precedente la chiamata alle urne, tra il 10 e il 19 settembre 2020. Le indagini della Guardia di Finanza condotta con intercettazioni e pedinamento, ha avuto inizio alla Spezia ed è stata trasferita per giurisdizione nel capoluogo ligure.
