Il Senato Accademico del Politecnico di Torino non ha considerato la mozione presentato oggi dagli studenti di collettivi come Cambiare Rotta, Progetto Palestina e di sindacati come Usb, Flc e CGIL, su sospensione degli accordi tra l’università, le aziende che producono tecnologie dual use e le istituzioni israeliane. È stato invece approvato un documento in cui si legge: «Il Senato accademico si impegna a sostenere la risoluzione diplomatica delle controversie internazionali e il cessate il fuoco in tutte le situazioni di conflitto, chiedendo al rettore di partecipare attivamente anche al dialogo costante in seno alla Crui (Conferenza dei rettori) sui temi della pace e sul riequilibrio dei finanziamenti pubblici a favore di azioni strutturali per le università. Con specifico riferimento alla drammatica contingenza internazionale nella Striscia di Gaza, il Senato chiede con forza e urgenza, anche alla luce della risoluzione ONU del 25 marzo 2024, un immediato cessate il fuoco e la liberazione immediata e incondizionata di tutti gli ostaggi».
Sui rapporti tra Politecnico, istituzioni israeliane e aziende produttrici di tecnologie dual use «il Senato accademico si impegna a garantire la massima trasparenza in merito agli atti negoziali dell’Ateneo e ad esercitare la massima diligenza nel valutarli rispetto dei principi di integrità della ricerca e dei doveri istituzionali, con particolare attenzione a possibilità di duplice utilizzo delle tecnologie. Si impegna inoltre a consolidare le procedure affinché tali principi trovino piena espressione nel “Regolamento di Ateneo per l’integrità della ricerca”, integrandolo o modificandolo ove necessario, al fine di esercitare, in sinergia con il comitato etico, la capacità – tipico di un’istituzione universitaria – distinguere le situazioni critiche senza cadere in inutili generalizzazioni”
La seduta del Senato accademico non si è svolta in Corso Duca degli Abruzzi, sede del Politecnico, ma presso l’Energy Center, con un presidio delle forze di polizia che scoraggiava gli attacchi dei manifestanti. Il nuovo rettore Corgnati ieri si era detto favorevole al dialogo ma aveva comunque vietato la diretta streaming.
