Tragedia dei 5 operai, l’arcivescovo di Palermo: «Sconfitta sociale» – .

Tragedia dei 5 operai, l’arcivescovo di Palermo: «Sconfitta sociale» – .
Tragedia dei 5 operai, l’arcivescovo di Palermo: «Sconfitta sociale» – .

Dopo il dolore, la rabbia. “O le cose cambiano o continueremo con le mobilitazioni ad oltranza”, avvertono i sindacati. Centinaia sono scesi in piazza per partecipare alla quattro ore è durato lo sciopero generale e otto quello operaio a Casteldaccia, in provincia di Palermo, dove ieri cinque operai sono morti a causa dei vapori di gas in una cisterna di liquami. Restano gravissime le condizioni del sesto lavoratore, Domenico Viola.

“Fermate questa guerra, questa carneficina” è il grido sentito nelle strade. Il presidio davanti alla Prefettura è stato proclamato ieri dalle segreterie provinciali di Fillea, Filca e Feneal per i lavoratori edili, e da Cgil, Cisl e Uil per tutti gli altri settori. «Chiediamo più controlli, più controlli, più ispezioni. Assumere ispettori e tecnici della prevenzione”, ha affermato il leader della Cisl, Luigi Sbarra. E ha sottolineato: «Sul lavoro bisogna essere sicuri, dietro questi incidenti ci sono sicuramente responsabilità da accertare e omissioni da verificare. Per questo la magistratura deve fare piena luce al più presto. Continueremo con la nostra mobilitazione nelle aziende e nei territori finché non ci sarà un cambiamento reale in tutti i luoghi di lavoro”. Durissimo anche il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini: «Ciò che uccide è il sistema degli appalti, dei subappalti e della precarietà. Un modello di business basato su appalti, subappalti e precarietà è un modello che uccide”.

Omissioni che sembrano effettivamente avvenute. Mancavano i dispositivi e le condizioni di sicurezza che probabilmente avrebbero potuto evitare questo ennesimo incidente. Ne è certo il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Palermo, Girolamo Bentivoglio Fiandra: «Questa tragedia non si sarebbe verificata se fossero state prese tutte le precauzioni necessarie e previste». Nel tentativo di aiutarsi a vicenda, sono rimasti soffocati dall’idrogeno solforato, prodotto della fermentazione dei liquami nella vasca dell’impianto di sollevamento delle acque reflue di via Nazionale dell’Amap, la società che gestisce le fognature e le condotte idriche del capoluogo siciliano. Da quanto si apprende, il gas velenoso nelle gallerie era presente in una concentrazione dieci volte superiore ai limiti.

«Queste morti sono una sconfitta sociale, una ferita che tocca tutti – ha dichiarato l’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice -. Non possiamo rassegnarci agli infortuni sul lavoro, non possiamo restare indifferenti”. Esprimendo “sentimenti di vicinanza e cordoglio” alle famiglie delle cinque vittime e dei feriti – uno dei quali, Domenico Viola, 62 anni, tuttora ricoverato in gravissime condizioni in ospedale – l’arcivescovo sottolinea che “sicurezza significa economia e lavoro mercato retto dall’esigenza etica, dall’attenzione alla persona del lavoratore, alla sua dignità e ai suoi affetti familiari”, conclude Lorefice. Lanciando un “forte appello per la sicurezza sui luoghi di lavoro” e “auspicando un maggiore impegno da parte di chi ha la responsabilità – legislatori, imprese, organizzazioni e associazioni di categoria – a tutela dei lavoratori”.

“Condoglianze” per le vittime e “vicinanza” ai loro familiari sono state espresse anche dalla Presidenza nazionale dell’Azione Cattolica Italiana. «Denunciamo la mancanza di misure di tutela e prevenzione da parte di soggetti pubblici e privati, sottolineando come i fatti di Casteldaccia ripropongono l’imperativo assoluto di interventi e controlli rigorosi per la sicurezza sul lavoro e per spezzare la drammatica catena di morti», si legge in una nota. Nota. A partire da “applicando con serietà il D.Lgs. 81/08, che regolamenta la salute e sicurezza sul lavoro”, facendo “coltivare una cultura della sicurezza, partendo dalla consapevolezza condivisa che investire in sicurezza non è un costo ma un investimento sul futuro dell’azienda e i suoi lavoratori”.

Le vittime sono state trovate tutte senza protezioni e mascherine. Si tratta di Epifanio Alsazia, 71 anni di Partinico, contitolare dell’azienda Quadrifoglio group srl di Partinico, che aveva vinto l’appalto dall’Amap e degli operai Giuseppe Miraglia, 47 anni, originario di San Cipirello (Palermo), Roberto Raneri , 51 anni di Alcamo (Trapani), Ignazio Giordano, 59 anni (Partinico) e dell’operaio interno Amap Giuseppe La Barbera, 28 anni, di Palermo.

Quattro colleghi sono sopravvissuti. Il più grave è Domenico Viola, 62 anni, sopravvissuto alla notte ma le cui condizioni restano gravissime. Attualmente è ricoverato al Policlinico di Palermo, dove è intubato e ventilato, in gravissima difficoltà respiratoria. Viola è stata l’ultima ad entrare nelle gallerie e la prima ad essere soccorsa dai vigili del fuoco. Per quanto riguarda gli altri lavoratori, le condizioni non destano preoccupazione. Paolo Sciortino, 35 anni, ha riportato una lieve intossicazione mentre anche Giovanni Scavuzzo, 39 anni, e Giovanni D’Aleo, 44 ​​anni, hanno riportato un malore a causa dello shock e le loro condizioni non destano preoccupazione.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Il retroscena dell’esclusione del centrocampista della Lazio Luis Alberto: cosa c’è dietro?
NEXT c’è solo la Mercedes, vince Hamilton – .