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Andrea Pirlo ha raggiunto i playoff e ora crede nella Serie A: giocatori ritrovati e tifosi uniti, così la Samp può sognare in grande

Sampdoria non vuole smettere di sognare. Dopo essere arrivato al playoff resta solo quello Un campionato conquistare, a partire dai quarti di finale. Poi le semifinali e la finale in casa e fuori casa. Cinque partite (sei con quella di Catanzaro) che separano i blucerchiati dal ritorno nella massima serie dopo appena un anno di attività. Serie B.

Andrea Pirlo non si nasconde. Non lo ha fatto dopo la vittoria con il Reggiana e non lo farà finché sarà in corsa la Sampdoria. Le sue parole, nel post-partita dell’ultimo turno, sono state chiarissime:

Non dobbiamo più nasconderci, ora l’obiettivo è A.

Sampdoria, la capolista di Andrea Pirlo

Sampdoria, così Andrea Pirlo si prende la Serie A: noi ci siamo

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La Gazzetta dello Sport ha ripercorso la stagione della Sampdoria Andrea Pirlo, che ha avuto anche l’onore di essere inserito nella “Hall of fame” messicana, con una cerimonia a Leon il 3 settembre. La stagione è iniziata con l’handicap di due punti di penalità, poi è proseguita con tanti infortuni. E ci voleva la figura del tecnico per dare il volante in un momento di crisi:

E per evitare una spirale negativa – a novembre la squadra era terzultima – ci voleva il carattere di Pirlo che tenesse compatta la squadra e iniziasse una lenta ma continua risalita, nonostante le fermate lungo il percorso di Ferrari, Vieira, Barreca e poi Kasami, De Luca, Esposito, Murru, Borini, Pedrola… -. Pirlo abiurò la sua idea di tridente offensivo con Pedrola, Borini e De Luca, passando prima al 4-3-2-1 fino all’odierno 3-4-2-1, sistema che per le caratteristiche della rosa , offre le maggiori garanzie.

I single sono cresciuti come Filippo Stankovic, comandante difensivo, ma anche quello giovanissimo Giovanni Leoni (classe 2006) e poi i dirigenti. Inizialmente Estanis Pedrola, poi sono venuti alla ribalta Sebastiano Esposito, Fabio Borininell’ultimo periodo, Manuel De Luca:

Esposito, innanzitutto. E poi De Luca, il capocannoniere della stagione che ha dovuto fare i conti con qualche stop imprevisto, ma ha segnato dieci gol, un quinto del totale dei blucerchiati. E che possiede la capacità innata di fungere da catalizzatore per il gioco offensivo. E poi Borini, a lungo altro assenza di peso, ma fondamentale per il suo carisma.

Sampdoria ora può andare lontano. La squadra al completo – manca solo Pedrola – è forte e avrà anche la spinta di una fanbase sempre presente e molto unita. Una delle chiavi per questi playoff.

 
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