Arrestato a Genova insieme a Giovanni Toti Emilio Signorini, l’amministratore delegato di Iren – .

Arrestato a Genova insieme a Giovanni Toti Emilio Signorini, l’amministratore delegato di Iren – .
Arrestato a Genova insieme a Giovanni Toti Emilio Signorini, l’amministratore delegato di Iren – .

A nemmeno un anno dalla nomina di Iren, la multiutility energetica del Nord-Ovest si ritrova di nuovo senza leader. Nell’inchiesta di Genova non solo il governatore ligure Giovanni Toti è finito agli arresti. Nella maxi indagine della Direzione distrettuale antimafia e della Guardia di finanza sono coinvolte altre nove persone, tra cui queste l’amministratore delegato di Iren, Paolo Emilio Signorini, 61 anni, che è stato arrestato e portato in carcere con l’accusa di corruzione “per l’esercizio della sua funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio”.

Nota di Iren

Iren ha appreso questa mattina dalla stampa dell’applicazione di un’ordinanza di misure cautelari nei confronti dell’amministratore delegato Paolo Signorini disposta dall’Autorità giudiziaria di Genova. I reati contestati e denunciati nel comunicato della Procura di Genova si riferiscono al suo precedente incarico di presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale e quindi non riguardano Iren.

Il gruppo ha già attivato le procedure necessarie per garantire da subito la piena continuità aziendale. Le deleghe temporaneamente revocate all’amministratore delegato di Iren Paolo Signorini sono andate al presidente Luca Dal Fabbro e al vicepresidente Moris Ferretti. Lo ha deciso il consiglio di amministrazione che “preso atto dell’oggettiva impossibilità temporanea dell’amministratore delegato di esercitare i propri poteri e con l’obiettivo di assicurare stabilità e continuità nella gestione aziendale, ha attivato quanto previsto dal contingency plan interno al gruppo”. Il consiglio ha deciso di revocare temporaneamente i poteri dell’amministratore delegato, assegnandoli agli altri due organi delegati.

Chi è Signorini

Fatti che non riguardano la gestione di Iren, la multiutility del Nord Ovest partecipata dai Comuni di Torino, Genova e Reggio Emilia, ma per attività legate al precedente incarico di Signorini, che è stato presidente dell’Autorità di sistema portuale della Mar Ligure Occidentale. Signorini è arrivato alla guida di Iren nell’agosto 2023, nemmeno un anno fa, circa tre mesi dopo le dimissioni, nel giugno 2023, del vecchio amministratore delegato, Vittorio Armani, passato all’Enel. Un nome scelto per Iren dal partner pubblico genovese, il Comune, e in particolare del sindaco Marco Bucci. Signorini è considerato un uomo di fiducia del sindaco della città di Lanterna. Ed è stato proprio Bucci a indicare il suo nome agli altri due sindaci, Stefano Lo Russo, di Torino, e Luca Vecchi, di Reggio Emilia.

Signorini, che può vantare studi a Yale dopo l’Università di Firenze, ha iniziato la sua carriera presso Banca d’Italia et al Ministero dell’Economia e delle Finanzeè stato successivamente Capo del Dipartimento per la Pianificazione e il Coordinamento delle Politiche Economiche presso l’A presidenza del Consiglio dei ministri (2008-2013) e capo dipartimento per le Infrastrutture, i Sistemi Informativi e la Statistica presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (2013-2015). È stato membro di consigli di amministrazione operanti nei settori delle infrastrutture e dei trasporti quali Italferr E Tel SaS. Da allora ha resistito Dal 2016 al 2023 l’incarico di presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale. Non è la prima volta che finisce in un’indagine. Già nel 2014 il suo nome era apparso sui giornali dell’inchiesta sul Mose a Venezia. Perché il Consorzio Venezia Nuova dell’imprenditore Giovanni Mazzacurati aveva pagato le vacanze di Signorini in Toscana che all’epoca era al Ministero delle Infrastrutture. Il suo nome era comparso nella cricca del Mose, ma non era indagato.

Dimissioni e nuovo amministratore delegato

È probabile che nel corso della giornata Iren ribadisca che i presunti fatti contestati dalla Procura di Genova non riguardano la società, anche perché si tratta di passaggi che risalgono a prima della nomina di Signorini. Ed è anche probabile che Signorini, al più presto, si dimetta le deleghe possono passare al presidente di Iren, Luca Dal Fabbro, e al vice, Moris Ferretti. Ripartirà poi la ricerca di un nuovo amministratore delegato, che dovrà essere individuato dai tre azionisti pubblici, ma l’onere della proposta ricade sull’amministratore delegato, che è azionista di maggioranza, e sul sindaco Bucci. È probabile che in questa occasione, visti gli avvenimenti in Liguria, la scelta sarà più unanime.

Nei confronti di Signorini, oltre che dell’imprenditore Aldo Spinelli e del figlio Roberto, il gip ha disposto anche il sequestro preventivo di mezzi finanziari e patrimoniali per 570.000 euroritenuto profitto dai presunti reati di corruzione.

Quello che si lamenta con Signorini

A Gentiluominiin qualità di presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, è accusato di aver accettato da Spinelli “utilità e altre promesse di utilità in cambio dell’impegno ad accelerare la programmazione della pratica nel comitato di gestione, presieduto da Signorini, di rinnovo dell’incarico la concessione di Terminal Rinfuse a Terminal Rinfuse Genova Srl, controllata al 55% da Spinelli Ltd., e di aver rinnovato per trent’anni la predetta concessione. Signorini avrebbe concesso ulteriori spazi portuali anche nei restanti tre anni del suo mandato, e in particolare nella concessione di aree Enel (ex Carbonile) e nella pratica di “tombratura” di Calata Concenter. Avrebbe consentito inoltre a Spinelli di occupare abusivamente l’area dell’ex Carbonile sui lati est e sud in assenza di un titolo legittimante. Il tutto in cambio di denaro

Soggiorni soldi e lusso con estetista e massaggi

In cambio l’ex presidente del porto di Genova avrebbe ricevuto 15mila euro in contanti da Spinelli nel luglio 2022potendo contare anche su soggiorni di lusso a Monte Carlo da dicembre 2021 a marzo 2023 presso l’Hotel de Paris di Monte Carlo, per un totale di 42 notti, compresi anche i giochi del casinò e servizi extra come il servizio in camera, massaggi e trattamenti estetici. Per Signorini anche un posto tenda sulla spiaggia dell’hotel durante il periodo estivo e la partecipazione ad eventi esclusivi, come la finale del torneo internazionale di tennis “Rolex Monte Carlo Masters” o serate a tema con annesso spettacolo musicale, riservate alla clientela più importante del Casinò di Monte Carlo per un valore complessivo di oltre 42.000 euro, oltre a fiches per piazzare scommesse al Casinò di Monte Carlo, nonché una borsa Chanel e un braccialetto d’oro marca Cartier del valore di 7.200 euro destinato ad altri persone.

L’imprenditore ha offerto a Signorini un posto con uno stipendio di 300.000 euro annui una volta terminato il suo mandato di presidente dell’Autorità di Sistema Portuale e avrebbe potuto avere, durante un viaggio programmato a Las Vegas, una ingente somma di denaro, attingendo alla disponibilità delle carte di credito Spinelli.

Signorini è accusato anche di aver ricevuto da Mauro Vianello (proprietaria del 54,19% delle azioni della società Santa Barbara Srl, attiva nel settore dei trasporti e delle comunicazioni e specializzata nei servizi di Prevenzione Incendi, Sorveglianza e Primo Intervento nell’ambito del porto di Genova), a fronte di un provvedimento che prevedeva la incremento della tariffa oraria per la prestazione del servizio integrativo aziendale, la disponibilità di un’auto di proprietà di Vianello per raggiungere e rientrare da Montecarlo rispettivamente nelle date del 15 e 18 aprile 2022. Vianello avrebbe pagato anche la fattura del banchetto di nozze della figlia di Signorini: 6.600,00, regalato un Apple Watch del valore di 439 euro, che sarebbe stato destinato ad altri, e un soggiorno nell’appartamento di proprietà di Vianello nell’agosto 2022 messo a disposizione da l’imprenditore alla moglie e alla figlia di Signorini.

 
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