Hamelin By Factory Compagnia Transadriatica Regia di Tonio De Nitto. – .

Hamelin By Factory Compagnia Transadriatica Regia di Tonio De Nitto. – .
Hamelin By Factory Compagnia Transadriatica Regia di Tonio De Nitto. – .

La rassegna conclude che ci vuole un fiore: le famiglie a teatro

Sabato 11 e domenica 12 maggio (18.30 e 20.30 – ingresso 8|6 euro – info e prenotazioni 3208607996|3207087223|3403129308) nell’ex Convento delle Agostiniane a Lecce, in collaborazione con la Biblioteca OgniBene e il Comune di Lecce, con quattro Gli attesissimi spettacoli di Hamelin, si conclude la rassegna Ci vuole un fiore – famiglie a teatro, promossa da Factory Compagnia Transadriatica nell’ambito del progetto Teatri dell’alto Salento. Torna infatti in scena nel capoluogo salentino lo spettacolo (età consigliata dai 5 ai 10 anni), ispirato alla fiaba “Il pifferaio magico” dei fratelli Grimm, prodotto da Factory Compagnia Transadriatica e Fondazione Sipario Toscana con il sostegno di Segni festival nuove generazioni, vincitore nel 2023 degli Eolo Awards e del Premio Festebà. Hamelin è un viaggio immersivo nella fiaba, un rito che bambini e adulti possono compiere su diversi livelli e punti di vista. In scena Fabio Tinella con drammaturgia e regia di Tonio De Nitto, drammaturgo Riccardo Spagnulo, musiche originali di Paolo Coletta, voce fuori campo di Sara Bevilacqua, burattini di Michela Marrazzi, scene di Iole Cilento, costumi di Lapi Lou e luci di Davide Arsenio. «Hamelin è uno spettacolo tanto poetico quanto profondamente politico. Hamelin ci fa riflettere sul ruolo dell’artista nella società e ci racconta come il teatro e l’arte in generale abbiano un potere enorme e come la libertà sia molto difficile da conquistare ma molto facile da perdere”, afferma il regista Tonio De Nitto.

La storia del pifferaio di Hamelin è ancora avvolta nel mistero. Hamelin è il nome di una cittadina del nord della Germania dove leggenda e realtà si sono fuse centinaia di anni fa, dove diverse ipotesi non hanno mai risolto il mistero della scomparsa di 130 bambini, come riportato nella targa affissa sulla cosiddetta casa del topo ricevitore. Una notizia tradotta gradualmente in fiaba, prima nella tradizione orale e poi nella raccolta “Saghe germaniche” dei fratelli Grimm. Ad Hamelin vige ancora il divieto assoluto di suonare in via Senzatamburi, dove anche i cortei festosi che vi giungono cessano subito ogni suono. Ma cosa è successo ai figli di Hamelin? Dove finisce la realtà e inizia la finzione? Lo spettacolo prova a raccontare e ripercorrere l’origine di questo mistero giocando su diversi livelli che adulti e bambini potranno seguire attraverso un punto di vista diverso utilizzando uno speciale dispositivo che porta in scena i corpi di chi guarda in modo interattivo . In cosa potrebbe consistere oggi la libertà restaurata dal pifferaio? Il suonatore di cornamusa come artista porta con sé una visione diversa da quella degli adulti, in cui c’è spazio per la sorpresa e il rapimento della bellezza (cose che appartengono all’infanzia). È una figura che cambia direzione, perché rapirlo attraverso la musica è uno strappare i bambini a divieti, restrizioni e troppe tutele che non permettono loro di crescere. Allo stesso tempo, questo personaggio, che con il suo carro sembra una reliquia dell’antico teatro ambulante, innesca una profonda riflessione sul ruolo dell’artista nella società odierna.

Ci vuole un fiore – Famiglie a Teatro fa parte del progetto Teatri dell’Alto Salento, promosso da Factory Compagnia Transadriatica in collaborazione con BlaBlaBla, con il sostegno del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Puglia, del Teatro Pubblico Pugliese, delle amministrazioni comunali di Campi Salentina, Guagnano, Lecce, Leverano, Novoli, Trepuzzi e la Biblioteca OgniBene di Lecce.

 
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