Aggredito da altri cani, la morte orribile di Nero nel canile Enpa di Foggia – Sanmarcoinlamis.eu – .

Aggredito da altri cani, la morte orribile di Nero nel canile Enpa di Foggia – Sanmarcoinlamis.eu – .
Aggredito da altri cani, la morte orribile di Nero nel canile Enpa di Foggia – Sanmarcoinlamis.eu – .

I cani di San Marco in Lamis sono ospitati anche nella struttura di Foggia in via Tratturo Camporeale. Antonietta Torelli (Arca di Noè): «È ora di reagire»

«Morte orribile per Black, trasferito qualche mese fa dal canile comunale di Foggia al canile Enpa in via Tratturo Camporeale. Resta incastrato con la testa nella rete e i cani del box adiacente lo attaccano, provocandogli una morte atroce. Nero, che per anni ha vissuto felicemente nel tanto vituperato canile comunale, non ha potuto fare nulla per difendersi. Da mesi chiediamo invano un tavolo al Sindaco e all’Assessore alle Politiche Sociali proprio per discutere delle tante criticità che temevamo dopo aver firmato la convenzione con Enpa per il trasferimento dei cani dal canile comunale a quella struttura che ospita anche cani di San Marco in Lamis e Lucera”.

Inizia così il comunicato diffuso su Facebook dall’ Terry Marangellipresidente dei Volontari Tutela Animale di Foggia e il suo collega Alessandra Ludovica Pierettipresidente dell’associazione “A Largo Raggio”.

Alla denuncia si è unita anche la sammarinese Antonietta Torellipresidente dell’associazione per i diritti degli animali arca di Noè, che fino a poco tempo fa – con costi irrisori per il Comune – gestiva il fenomeno dei cani randagi a San Marco in Lamis. Gestione poi, tra mille polemiche, affidata all’Enpa «con un incremento del servizio da 21mila a 120mila euro annui oltre ad un contenzioso in corso. E come se non bastasse un servizio completamente assente, uno spreco di soldi pubblici in parole povere”denunciò allora l’opposizione con una nota firmata dalla Confederazione San Marco.

«Un bando – prosegue Terry Marangelli – con tante ombre che le nostre associazioni avevano duramente contestato fin dall’inizio. Dopo pochi mesi, un bilancio più che negativo. L’inaccettabile morte di Black, un’epidemia di parvovirus che ha ucciso decine di cuccioli, sono solo alcuni degli aspetti inquietanti di una struttura dove gli animali non hanno possibilità di vagare e vivono la loro vita perennemente nei box, così come alcuni cani che da il loro ingresso restano nei box di isolamento di quattro metri quadrati perché non vi è possibilità di sistemarli diversamente. Per non parlare dei gatti trattenuti in una grande stanza della stessa struttura nonostante il parere negativo dei Servizi veterinari della Regione Puglia. Riposa in pace, Black.”

 
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