Recentemente è stato portato alla luce un pezzo di porpora di Tiro, pigmento tanto raro quanto ricercato nell’antichità, noto per il suo straordinario valore superiore anche a quello dell’oro. La scoperta è avvenuta nel 2023 durante gli scavi presso il sito del Carlisle Cricket Club, nel nord dell’Inghilterra.
Qui gli archeologi stavano esplorando i resti di a imponente edificio con annesso stabilimento termale risalente al III secolo d.C., sotto l’impero di Settimio Severo. Questo particolare frammento, caratterizzato da un’intensa tonalità viola e da una consistenza insolitamente morbida, è stato subito inviato per analisi all’Università di Newcastle (ma cosa mangiavano gli antichi romani?).
Gli studi hanno confermato che il pigmento organico contenuto nel frammento includeva bromo e cera d’api, tratti distintivi della porpora di Tiro. Ottenere questo colore nei tempi antichi era un compito difficile: era necessario macinare migliaia di molluschi mediterraneiun processo laborioso che conferiva al colore un valore eccezionale, simbolo di regalità e potere.
La rarità di tale materiale nel Regno Unito, soprattutto in una regione così lontana dai centri nevralgici dell’Impero Romano come il Mediterraneo, aggiunge un fascino particolare a questa scoperta. Si pensa che questo frammento di viola possa essere legata alla storica visita dell’imperatore Settimio Severonato nell’odierna Libia e noto per il suo viaggio nella provincia romana della Britannia nel 208 d.C. con l’intenzione di rafforzare il Vallo di Adriano.
A proposito, ecco il profumo usato dai romani nei tempi antichi.
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