Veneta è la prima donna nell’Albo d’Onore degli Ingegneri e Architetti di San Marino – .

Veneta è la prima donna nell’Albo d’Onore degli Ingegneri e Architetti di San Marino – .
Veneta è la prima donna nell’Albo d’Onore degli Ingegneri e Architetti di San Marino – .

Maria Alessandra Segantini propone il ridisegno delle città dal DNA femminile

Nel 2022 aveva già vinto il Premio “Architetti dell’anno”.
Ora Maria Alessandra Segantini è la prima donna ad esserlo stata Membro onorario dell’Albo d’Onore degli Ingegneri e Architetti di San Marino.
Il riconoscimento è arrivato al termine dei quattro giorni di Archidays 2024, il Salone dell’Architettura e dell’Ingegneria Sostenibile. Era con lei il socio è inoltre iscritto nel Registro dello Studio C+S di Treviso Carlo Cappai.
Al centro della lectio magistralis che ha concluso l’evento sammarinese, la declinazione della professione al femminile.

La svolta femminile in architettura

“Le città vengono progettate avendo come riferimento il tipico pendolare che si sposta velocemente tra casa e lavoro – ha spiegato Segantini -. Le donne, invece, costruiscono città inclusiveinfrastruttura che rispecchiano i tempi lenti dei bambini e degli anziani. Dobbiamo ridisegnare le città con un DNA femminile”.
Nella sua visione rosa, l’architetto guarda in particolare edifici scolastici, che devono cambiare cambiando le loro forme e il concezione dello spazio affinché diventi dinamico, da sperimentare e intercambiabili. Quindi eccoli che arrivano scuole che possono essere smantellate a fine vita pensare con l’uso di materiali riciclabili.

Una nuova era di pianificazione urbana anche per le città

Proprio per rispondere al tema del convegno che ha avuto come fulcro delle giornate la sostenibilità, Segantini è partito dalla Dichiarazione di San Marino, firmata nel 2022 che invita architetti e ingegneri a progettazione e architettura urbana sostenibile e inclusiva, sostenere alloggi, infrastrutture urbane e città sostenibili, sicure, sane, socialmente inclusive, rispettose del clima e circolari.

Nuove città a partire dal DNA femminile

Sono quattro, secondo Segantini, i punti principali a cui si ringrazia le donne possono fare la differenza per il futuro della progettazione urbana, pianificazione e architettura per ripristinare un mondo più sostenibile, inclusivo e giusto. Innanzitutto in quanto madri, l’azione delle donne è sempre finalizzata alla costruzione di una ambiente migliore per le generazioni future. Quindi come caregiver la loro pianificazione è sempre attenta all’inclusione delle persone più vulnerabili, alla piena accessibilità, alla cura delle persone e delle comunità e alla sicurezza che sperimentano in prima persona come soggetti più deboli.
Inoltre, essendo capaci di inventare linguaggi semplici che vanno al cuore delle questioni con empatia e capacità di ascolto, possono offrire al mondo dell’architettura uno strumento importante per far sì che Comunità loro sentono coinvolti nei processi di trasformazione urbana e paesaggistica che hanno luogo oggi sul nostro pianeta. Essere multitasking aiuta poi a mettere in contatto i diversi stakeholder.

 
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