Atalanta da sogno! Loookman regala l’Europa League – .

Atalanta da sogno! Loookman regala l’Europa League – .
Atalanta da sogno! Loookman regala l’Europa League – .

L’Atalanta entra nella storia, scrive una pagina leggendaria per il calcio italiano, batte i campioni di Germania del Bayer Leverkusen e vince l’Europa League, riportando in Italia un trofeo che mancava dal 1999 (Parma) e che non era mai stato vinto da quando prese il nuovo nome abbandonando la vecchia Coppa UEFA. Un successo enorme, travolgente. Firmata la tripletta di Ademola Lookman che a sua volta ha scritto un capitolo personale nella notte dei record perché nessun calciatore africano aveva mai segnato più di un gol in una finale di una delle maggiori coppe europee.

Atalanta travolgente e dominante, tutta un’altra storia rispetto a quella che nella finale di Coppa Italia contro la Juventus è stata forse schiacciata anche dal peso del pronostico. A Dublino partono da sfavoriti ma in campo non si vede: pronti, via e i nerazzurri si scatenano con un pressing feroce e tempestivo sul Bayer Leverkusen. Asfissiante nel ritmo, verticale nelle ripartenze. In evidenza la classe di Lookman che ha fatto del male in ogni modo possibile alla difesa tedesca.

Ha vinto l’Atalanta e ha vinto Gasperini, togliendosi l’ultimo sfizio di una carriera in cui non era mai riuscito a fare il salto sul gradino più alto del podio. Quasi una maledizione, sicuramente un destino immeritato per un allenatore che insieme alla famiglia Percassi ha costruito uno straordinario laboratorio calcistico. Giovani lanciati, coraggioso scouting verso gli stranieri provenienti da leghe e squadre minori, trasferimenti redditizi e proventi reinvestiti nella squadra o – gioiello degli ultimi anni – in uno dei pochi stadi di proprietà del calcio italiano destinato a diventare subito motore propulsore di ulteriori crescita.

Dublino potrebbe essere il passo d’addio di Gasperini, ma la sera della festa conta poco. Tutti meritano applausi, a partire da un club modello che finalmente ha raccolto tutto ciò che è stato seminato con cura, anche a livello di trofei. È possibile avere un calcio vincente e sostenibile? È possibile e a Bergamo hanno scoperto la ricetta. Dal 2016 il bilancio è in utile (compreso il periodo drammatico della crisi pandemica) e in queste otto stagioni ha prodotto valore – non soldi bruciati – di oltre 180 milioni di euro.

Tanto di cappello a chi ha saputo costruire questo gioiello, in parte artigianale e in gran parte frutto della totale identificazione del team con il suo territorio. L’Europa League vinta a Dublino è solo il compimento di questo percorso. È un regalo anche per il calcio italiano che ora ha la possibilità di portare sei squadre alla prossima Champions League: la Roma può sperare perché il sesto posto le darà l’accesso all’Europa dalla porta principale se l’Atalanta finirà quinta e non più avanti. Calcoli che ora non si possono fare. Ora è il momento della festa e dell’orgoglio per una squadra che ha portato l’Italia che lavora, piace e vince nel mondo.

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