BUCO SALUTE: MARSILIO E PARTNER NEL CAOS, È IL GIORNO DELLA VERITÀ. FALLIMENTO DEL REVISORE, PIANO DI RIENTRO DA RIFARE

BUCO SALUTE: MARSILIO E PARTNER NEL CAOS, È IL GIORNO DELLA VERITÀ. FALLIMENTO DEL REVISORE, PIANO DI RIENTRO DA RIFARE
BUCO SALUTE: MARSILIO E PARTNER NEL CAOS, È IL GIORNO DELLA VERITÀ. FALLIMENTO DEL REVISORE, PIANO DI RIENTRO DA RIFARE

L’AQUILA – Il pesante buco sanitario di oltre 122 milioni di euro che Roma chiede urgentemente di coprire ha mandato in tilt la maggioranza di centrodestra: è infatti il ​​caos, procedurale e politico, e questo a poco più di due mesi dalle elezioni trionfo del 10 marzo che ha sancito il secondo mandato della coalizione, per la prima volta nella storia della Regione, che però poi ha trovato subito una strada in salita.

E tutto questo nonostante i tentativi di minimizzare e rassicurare gli abruzzesi che da giorni vengono portati avanti, senza grandi risultati, e sotto il fuoco incrociato dell’opposizione, il presidente del consiglio regionale, Marco Marsiliodi FdI, l’assessore regionale alla Sanità Nicoletta Verìrientrata in consiglio dopo aver perso le elezioni con la lista del Presidente, alla quale sono arrivati ​​lasciando la Lega, i tecnici del Dipartimento, guidati dal direttore, Claudio D’Amarioe il presidente della Commissione Sanità, Paolo Gatti, anche da FdI. Ma si tratta di una posizione di facciata visto che l’emergenza si è creata soprattutto per il debito futuro, già a partire dai bilanci 2024, che potrebbero richiedere un aumento delle tasse e un nuovo commissario.

E oggi, con la coalizione che dopo poche settimane mostra le prime crepe (coerente conseguenza delle divisioni del primo quinquennio), arriva il giorno della verità con la seduta straordinaria del Consiglio regionale chiamata ad approvare il piano di copertura del debito di oltre 122 milioni di euro prodotti dalle quattro Asl solo per il 2023 con la società aquilana maglia nera con meno 46 milioni di euro.

E proprio nel giorno della verità Marsilio e soci sono costretti a risolvere i problemi degli ultimi giorni per presentarsi in modo credibile a Roma il 27 maggio davanti al tavolo di monitoraggio, al cui controllo sono esposte anche le ex Regioni “canaglia”, come è stato l’Abruzzo dal 2007 al 2017.

Il centrodestra deve fare i conti con la terribile giornata accaduta ieri: in primo luogo la bocciatura da parte della Corte dei conti della Regione della delibera che stanziava 68 milioni di euro per il rimborso del debito di 122 milioni (la restante parte è stata riequilibrata con spese amministrative eccedenze e altre economie).

Il che significa, secondo quanto si apprende, che quel documento dovrà essere ritirato e probabilmente ripresentato direttamente in Aula questo pomeriggio, in una seduta che avrà orari limitati dalle 16 alle 20.

In altre parole: la paternità se la assume l’Assemblea regionale che non risulta avere il controllo dei sindaci. In questo senso non è stata ancora individuata una strategia. Sempre secondo fonti della maggioranza, il rifiuto dei sindaci sarebbe stato motivato da un vizio procedurale, ovvero dalla mancata modifica del bilancio, quale atto preparatorio all’approvazione della delibera.

E finirebbe sul banco degli imputati Mario Quaglieri, l’assessore regionale al Bilancio e chirurgo delle case di cura private della Marsica al centro del caso di conflitto di interessi per il doppio incarico denunciato all’Anac dal Pd: il primatista delle preferenze, con quasi 12mila voti, avrebbe assunto il responsabilità ma poi non avrebbe rispettato le scadenze stringenti.

E come se non bastasse, il nervosismo dell’intera giornata è stato plasticamente confermato, anche ieri sera, dal duro intervento del presidente del Consiglio regionale, il Forzista Lorenzo sospirache nel sottolineare il senso di responsabilità di maggioranza e opposizione, in verità quest’ultima oggi non ha lanciato alcun attacco, per essersi reso disponibile a lasciar correre le carte e salvare l’Abruzzo da guai peggiori.

Ma l’italiano ha attaccato anche i direttori generali delle quattro Asl, annunciando controlli rigidi per il futuro per evitare un nuovo pesante deficit.

Insomma Sospiri, che si dice molto preoccupato per il futuro della legislatura, vuole nominare commissario e poi espellerlo Ferdinando Romanodirettore dell’ASL dell’Aquila, Maurizio Di Giosiada Teramo, Thomas Schaeldi Chieti, ed Vero Michitelli di Pescara.

Proprio quest’ultimo è stato ieri al centro di dure critiche in un servizio su Fuori dal coro condotto da Mario Giordano sul mancato rimborso ai pazienti del costo delle visite intramoenia prenotate dopo risposta negativa dello specialista ospedaliero.

Insomma, la maggioranza è nel caos procedurale e politico. E la giornata si preannuncia dura e piena di tensione.

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