Giulia Tramontano, il Luminol “illumina a giorno” le tracce di sangue nella stanza e nell’auto. Impagnatiello voleva eliminarli – .

Giulia Tramontano, il Luminol “illumina a giorno” le tracce di sangue nella stanza e nell’auto. Impagnatiello voleva eliminarli – .
Giulia Tramontano, il Luminol “illumina a giorno” le tracce di sangue nella stanza e nell’auto. Impagnatiello voleva eliminarli – .

La morte di Giulia Tramontano raccontato attraverso le immagini raccolte dai Carabinieri della Sezione Investigazioni Scientifiche. Immagini forti, tanto che la famiglia del 29enne ucciso la sera del 27 maggio in un appartamento di Senago ha scelto di non essere presente oggi in aula per l’udienza nel processo contro Alessandro Impagnatiello, l’ex barista. che ha confessato di aver accoltellato la compagna incinta al settimo mese. In Tribunale è il giorno delle testimonianze degli esperti di analisi scientifiche e forensi dei Carabinieri.

Il pavimento ben illuminato

Il colonnello Cristian Marchetti, capo della scientifica dei Carabinieri di Milano, ha confermato in aula che il pavimento della stanza dell’appartamento di Senago durante gli accertamenti con il luminol “si è illuminato per diversi minuti” a causa di una copiosa presenza di sangue che nemmeno un’accurata analisi la pulizia è riuscita a cancellarlo. Ciò significa che Giulia Tramontano è stata uccisa lì, la sera del 27 maggio, nel soggiorno della casa dove viveva con il compagno. Il pavimento della stanza era illuminato “quasi a giorno”, mentre i test sul divano e sul tappeto hanno dato esito negativo. E questo perché la prima, al momento del brutale omicidio, era stata «secondo me probabilmente coperta con un telo mai ritrovato» e la seconda «tolta dal pavimento».

Il sangue nel bagagliaio

L’investigatore, anche con l’ausilio di diapositive, ha ripercorso le fasi dei rilievi effettuati sull’auto, nell’abitazione, nel garage e in cantina.

Nell’auto di Impagnatiello «è stata rinvenuta una luminescenza molto forte nel pavimento del bagagliaio. È durato più di due minuti”, ha detto. «Di solito bisogna aspettare altri esami di laboratorio per avere la certezza, ma in questo caso la luminescenza era così forte ed estesa da non lasciare dubbi», ha testimoniato.

Tentativi di ripulire tutto

Il colonnello ha inoltre spiegato che dopo il sopralluogo del 6 giugno scorso, con Impagnatiello ora in carcere, ha rinvenuto diverse “flaconi di ammoniaca e candeggina, buste di plastica e guanti”, materiale, secondo la ricostruzione, utilizzato per ripulire la scena del delitto e per sbarazzarsi del corpo di Giulia. Un altro investigatore è stato poi chiamato a testimoniare sulle tracce di sangue relative al trascinamento del cadavere, che Impagnatiello tentò anche di bruciare, su per le scale del palazzo e tra la cantina e il garage.


Ultimo aggiornamento: giovedì 23 maggio 2024, 12:41

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