“Siate poeti di pace”. Un nuovo seminario diretto dal prof. Vasapollo alla Sapienza (C. Lonardo) – .

“Siate poeti di pace”. Un nuovo seminario diretto dal prof. Vasapollo alla Sapienza (C. Lonardo) – .
“Siate poeti di pace”. Un nuovo seminario diretto dal prof. Vasapollo alla Sapienza (C. Lonardo) – .

Le tensioni delle ultime settimane alla Sapienza sono dovute – come noto – al rifiuto delle autorità accademiche centrali di mettere in discussione, accogliendo una specifica richiesta degli studenti, gli accordi di collaborazione con enti israeliani nel campo della ricerca a fini militari, in alla luce del pesantissimo bilancio (36mila morti) della guerra in corso a Gaza. Per le generazioni più giovani, infatti, è centrale il tema dell’autonomia accademica e scientifica rispetto ai finanziamenti.
Ed è questo un tema ampiamente affrontato da Luciano Vasapollo nelle sue lezioni di Economia dello sviluppo alla Facoltà di Lettere.

Il docente, nella conferenza tenuta il 17 aprile in occasione del conferimento del dottorato hc da parte dell’Università dell’Avana, ha ricordato che “oggi oltre l’80% della spesa in ricerca e sviluppo è legata al controllo del capitale intellettuale subordinato alla l’apparato militare. E nel settore aziendale dei paesi OCSE ciò avviene in particolare con le aziende classificate come grandi imprese, in particolare con le multinazionali del settore militare-industriale”.

Una situazione alla quale si oppongono coraggiosamente Vasapollo e la sua scuola di economia antropologica decoloniale, che alla Facoltà di Lettere opera anche nell’ambito delle lezioni di sociologia del turismo (insegnate da Salvatore Izzo). Declinando un percorso impegnativo attraverso seminari di studio come quello delle “Giornate Viroche”, che ha avuto un prologo in Vaticano il 17 maggio con un’udienza concessa da Papa Francesco ai due docenti e ad alcuni studenti.

Una nuova tappa di questo percorso è il seminario “Siate poeti di pace” che si terrà domani presso il Centro Universitario Marco Polo della Facoltà di Lettere, con contributi eterogenei che testimoniano la vocazione interdisciplinare della Scuola Vasapollo.

Il modello seguito è quello di José Martì, poeta e giornalista ma anche studioso di economia e sociologia, tanto da essere considerato l’ispiratore della Rivoluzione di Che Guevara e Fidel Castro.

“L’accumulazione delle conoscenze e delle competenze, delle forze produttive generali del cervello sociale e quindi della scuola e dell’università come fabbrica del sapere per il capitale, viene assorbita dal capitale in rapporto al lavoro sfruttato e si presenta come una proprietà del capitale e, più precisamente, del capitale fisso, poiché esso entra come mezzo di produzione reale nel processo produttivo, in particolare nella sua funzione di fabbrica di morte con l’economia di guerra.
Sembra un meccanismo perverso, che attenta alla formazione stessa della coscienza a vantaggio esclusivo del grande capitale, in particolare dell’apparato militare-industriale.

A questo proposito Vasapollo ha sottolineato l’importanza che assume la comunicazione come strumento al servizio del capitalismo, in quanto consente a tutti i soggetti economici di interagire con il modello culturale dell’impresa, prendendo decisioni di ogni genere sulla base di informazioni ottenute in modo non sempre etico (e anzi spesso fuorviante).
Mentre a livello internazionale e nazionale “l’opinione pubblica è distratta dal continuo rinvio di accordi seri e rigorosi per la riduzione delle emissioni di CO2, decisi a tutelare, più che l’ambiente (e quindi la sopravvivenza delle popolazioni più esposte ai cambiamenti climatici) ), gli interessi delle industrie che non sono state in grado di sviluppare soluzioni alternative ai motori termici più inquinanti. Per non parlare dei morti e dei feriti, e dei danni all’ambiente, causati dalle migliaia di missili esplosi nei combattimenti o lanciati nei bombardamenti che stanno colpendo soprattutto Palestina, Ucraina, Siria, Yemen e Libano. Scenari diversi, ma accomunati dalla stessa strategia criminale dell’apparato militare-industriale”.

È intento della Scuola Vasapollo – attraverso la sua attività seminariale – opporsi alle “nuove forme di dominio mediatico, che utilizzano flussi informativi e sistemi di rappresentanza per ottenere, tra l’altro, controllo sociale e controllo politico-militare con l’economia di guerra”. ‘. Un intento condiviso dalla maggior parte degli studenti.

Chiara Lonardo

 
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