“Ho sempre perseguito l’interesse comune” – .

“Ho sempre perseguito l’interesse comune” – .
“Ho sempre perseguito l’interesse comune” – .

ROMA – Un lungo interrogatorio durato 8 ore (dalle 11 alle 19) in cui Giovanni Toti, governatore della Liguria agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione e falso, ha risposto alle 180 domande postegli dai pm. E dopo il silenzio davanti al gip nel mandato d’interrogatorio, oggi Toti ha risposto depositando anche una memoria di 17 pagine con la quale ha voluto «esporre le linee politiche e morali che, da quando ho assunto l’onore di guidare la Regione Liguria, hanno sempre informato l’attività portata avanti dal Consiglio regionale nell’unica prospettiva del servizio del bene e dell’interesse comune dei cittadini liguri e delle loro istituzioni”, si legge nella memoria pubblicata da Repubblica. Memoria che, a quanto si apprende, è trapelata sul web mentre il governatore stava ancora firmando il verbale nella caserma della Finanza. “Nella mia carriera politica ho sempre perseguito l’interesse pubblico che costituisce il fine unico e ultimo della mia azione politica – scrive Toti – tale fine viene perseguito, come costantemente sostenuto dal programma politico della maggioranza che mi sostiene, non attraverso l’opposizione le istanze dei privati, ma piuttosto attraverso la veicolazione di queste verso l’interesse della comunità e del territorio, modo in cui si realizza la migliore essenza dell’interesse pubblico”. “Non ho mai eccedeto le specifiche competenze degli organi e uffici preposti, non ho mai interferito nelle libere scelte e decisioni dei soggetti coinvolti, non ho mai esercitato pressioni su alcun soggetto, non ho mai servito un interesse particolare a scapito di quello collettivo”.

Il mio intervento a livello politico/funzionale si è sempre limitato strettamente al percorso autorizzativo tracciato dagli uffici preposti in ciascun settore, limitandosi a chiedere attenzioni coerenti con le esigenze di rapidità del mercato, ovvero di realizzazione delle opere richieste da le altre strutture amministrative e di Governo (Porto, strutture del Commissario Sindaco Bucci) o di sollecitare, nell’ambito dei processi amministrativi e legislativi, la diligenza e l’attenzione dei Comuni liguri nell’attuazione dei piani strategici regionali. In tutti questi casi, ogni mio intervento è stato esclusivamente finalizzato al raggiungimento di un interesse pubblico primario tanto da essere contenuto in disposizioni di legge o nei piani strategici della Regione, nonché rivendicato come la realizzazione del programma elettorale premiato da i cittadini alle urne. Come visto, la mia azione si è sempre limitata, quando possibile e comunque nel rispetto delle norme, a sollecitare analisi e risposte da parte dei soggetti coinvolti nell’ambito e nei confini già tracciati dai processi amministrativi e autorizzativi in ​​atto, esaminati e istruito dagli uffici competenti. “Nelle pagine ho cercato di rappresentare e spiegare che la mia volontà è sempre stata quella di servire esclusivamente il bene pubblico – ribadisce Toti – Come emerge chiaramente dagli atti, nei rapporti con Aldo Spinelli, mi interessava le questioni da lui sollevate in modo spesso slegato dal contesto e del tutto estraneo allo spirito del discorso, attraverso un intervento sempre dettato dallo spirito di pubblica utilità e spesso anche in conflitto con gli interessi dello stesso Spinelli ma favorevole – di fatto – di altri operatori”. La memoria continua: “Ogni donazione di denaro veniva accreditata con metodi tracciabili e contabilizzata. Parimenti, tutte le spese sostenute (sia a sostegno della mia attività politica di capogruppo della Lista Toti presente in Consiglio Regionale e in numerose amministrazioni comunali, sia a sostegno di Sindaci, Liste e candidati collegati e coerenti con la linea politica della Lista Toti, e per quanto riguarda le iniziative della Coalizione di Governo) sono state denunciate e pubblicizzate ai sensi di legge e non solo. I bilanci e le relazioni sono stati (e sono tuttora) pubblicati sui siti delle organizzazioni politiche che mi sostengono. Ogni euro raccolto aveva una destinazione politica: nessun contributo ha prodotto arricchimento o vantaggio personale per me, per altri appartenenti al mio partito o per terzi privati. E proprio per fugare ogni minimo possibile sospetto e garantire la massima trasparenza e possibilità di controllo, particolare attenzione è stata posta nel separare ogni aspetto economico della mia vita privata da qualsiasi attività economica legata alla politica, tanto che sono stati separati e utilizzati anche i conti correnti personali per l’attività politica esclusivamente conti dedicati e “trasparenti”, con strumenti di accredito e di spesa tracciati, tracciabili e sempre rigorosamente documentati”.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV le ultime notizie, dove andrà – .
NEXT Sinner battuto da Alcaraz che vince per 3 set a 2 e raggiunge la finale del Roland Garros – .