«Abbiamo vissuto due mesi importanti. Futuro? Se sono in scadenza non è un problema” – .

«Abbiamo vissuto due mesi importanti. Futuro? Se sono in scadenza non è un problema” – .
«Abbiamo vissuto due mesi importanti. Futuro? Se sono in scadenza non è un problema” – .

Lazio non va oltre il pareggio casalingo contro SassuoloMa Tudor ci tiene a vedere il bicchiere mezzo pieno per i progressi fatti: «I ragazzi meritano i complimenti, hanno fatto un bel percorso in due mesi e mezzo, che oggi si è concluso nel modo giusto». E ancora: «Ci sono ampi margini di miglioramento. Ci sono persone perfette per le mie convinzioni, altre che possono adattarsi e altre no. Adesso con la società dovremo formare una squadra per un certo tipo di calcio. Vedo possibilità di miglioramento in tutti i reparti, ne ho già parlato con la dirigenza, ma vogliamo fare le giuste analisi per costruire una squadra forte e con le caratteristiche giuste per il mio calcio”.

Lazio, le parole di Tudor

Una serata complicata iniziata con il piede giusto: «Io e il mio assistente ci siamo detti che sia oggi che due settimane fa è stata davvero emozionante. Tutto questo mi piace, non sono così duro come sembra. Eriksson? Bello parlare con te. Ha chiesto a Ciro (Immobile, ndr) quanti gol ha segnato, è stato fantastico”. Poi si passa ai singoli: «Rovella ha fatto due titolari, può continuare a crescere e voglio che migliori nel recupero palloni”. SU Kamada: «Daichi secondo me è più bravo davanti alla difesa che nella trequartista. Poi con ilInter va bene alzarlo, ma posso vederlo meglio dietro. Non ho ancora notizie per lui, ci saranno novità nei prossimi giorni”. Infine sulla squadra: «Volevano la vittoria, forse sono rimasti colpiti dalla serata particolare, ma voglio elogiarli per quello che hanno fatto».

Sul futuro: «Se scadono non è un problema»

Sul contratto: «Potrò avere tre, quattro anni, ma non cambia nulla. Questo è sufficiente per me. Per lo spogliatoio non cambia nulla”. Sul mercato e sulla voglia di vincere dei tifosi: «L’ultima scudetto è stata vinta nel 2000. Detto questo, non conosco un allenatore che chieda una squadra modesta al 10° posto. Penso che il presidente abbia il desiderio di creare una squadra forte. Sono presente nelle scelte. Abbiamo parlato e ora c’è del lavoro da fare. L’allenatore è importante, ma poi i giocatori lo sono ancora di più”. Nessun commento invece sulle scelte di alcuni giocatori, su tutti Guendouzi e forse un altro suggerimento.

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Il Messaggero

 
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