Non ci sarà la voce di Giovanni Toti a difenderlo dalla mozione di sfiducia che verrà discussa martedì prossimo al Consiglio regionale ligure. Ma ci saranno ancora le parole del governatore ligure, che ha consegnato una lettera al consigliere regionale Giacomo Giampedrone, incontrato ieri dopo l’autorizzazione della Procura di Genova. Dagli arresti domiciliari, Toti ha previsto un lungo intervento politico in cui rivendica “l’interesse pubblico in ogni nostra scelta”. E la certezza «che la maggioranza dei liguri comprende e apprezza il percorso intrapreso e i risultati raggiunti dal nostro governo». Il testo sarà letto in Aula dal capogruppo della lista Toti, Alessandro Bozzano.
L’incontro tra Giampedrone e Toti è durato circa quattro ore. Ieri 1 giugno, in una nota diffusa dall’avvocato Savi che assiste Toti, il governatore ligure ha fatto capire di non avere intenzione di dimettersi, nonostante l’indagine in corso. E ha poi dato istruzioni ai suoi di “respingere senza indugi e con assoluta fermezza la mozione di martedì prossimo”. Giampedrone ha detto che Toti «passa le sue giornate studiando e scrivendo. Legge tutto e conserva in una cartella trasparente gli articoli che possono essere utili alla sua difesa».
Sulle intenzioni di Toti per il futuro, il consigliere regionale conferma: «È molto tranquillo e motivato, ha studiato a lungo le carte e vorrebbe riprendere al più presto il suo lavoro al servizio dei liguri. Al momento, infatti, non ha alcuna intenzione di dimettersi e attende di rientrare nel suo ruolo per fare tutti i confronti con la maggioranza e lì decidere il percorso da proseguire insieme o fare altri tipi di valutazioni, che comunque dipendono direttamente a lui. È molto grato agli alleati che lo sostengono, al presidente ad interim Piana, alla giunta e alla maggioranza per il grande lavoro che stanno portando avanti con grande unità – ha concluso -. Ed è rimasto colpito anche dai tanti messaggi di solidarietà e di sostegno che sono arrivati in queste settimane alla sua famiglia”.
