“Sinistra incompetente, volete distruggere il modello Liguria” – .

“Una spinta politica”. Così il presidente della Liguria Giovanni Toti ha definito la mozione di sfiducia richiesta dall’opposizione e che sarà votata domani. In un intervento, che sarà letto in Consiglio regionale dal capogruppo della sua lista Alessandro Bozzano, il governatore, agli arresti domiciliari dal 7 maggio, ha difeso il suo operato e ha attaccato la sinistra, colpevole, a suo dire, di aver cercato attraverso un inchiesta per distruggere il “modello Liguria” costruito negli ultimi anni. La richiesta di dimissioni era già arrivata la settimana scorsa, ma è stata poi rinviata a domani perché la maggioranza aveva programmato la discussione alle 17, al termine della giornata di lavori.


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“Con questa mozione di sfiducia, l’opposizione tenta una spinta politica che non solo non avrà successo in termini numerici, ma conferma anche la propria inadeguatezza a guidare questa regione”. Nell’incipit c’è tutto il succo del discorso di Toti. “La stessa classe dirigente di sinistra che ha saputo deludere i cittadini più di ogni altra, in una Regione dove le sue tradizioni erano molto forti, intravede oggi, grazie a un’indagine della magistratura, la possibilità di recuperare parte delle competenze perdute. terra”, attacca il governatore. Al contrario, continua, lui e la sua Giunta hanno saputo creare un modello di lavoro, che ha permesso alla Liguria di svilupparsi. «Rivendichiamo l’interesse pubblico in ogni nostra scelta», dice Toti. “La vostra Liguria era un’entità geografica, non una realtà amministrativa. La vostra Liguria era una terra nell’ombra, felice di fare un passo indietro, nella speranza che scomparendo dalla mappa politica scomparisse anche la mediocrità della sua classe dirigente. Tu – sottolinea – non odi le opere e i progetti in quanto tali, li odi come unità di misura della tua incapacità, passata e presente”. E ancora: “Si vuole distruggere il ‘modello Liguria’ costruito in questi anni, con l’orgogliosa reazione al crollo di Morandi”.


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Dal punto di vista numerico la mozione di sfiducia è con tutta probabilità da respingere. In Consiglio la maggioranza ha 19 seggi su 30 (compreso quello del presidente): otto per la Lista Toti, cinque per la Lega, due ciascuno per Fratelli d’Itlia e Forza Italia e due su tre per il gruppo misto . Nonostante qualche attrito interno al centrodestra e nonostante la fredda difesa del governatore da parte dei vertici di FdI, intorno a Toti ci sarà un blocco compatto. E Toti rivolge un pensiero a chi lo ha difeso: “Ringrazio tutti i leader locali e nazionali che hanno espresso senza esitazione la loro opinione e posizione. Uno su tutti, Matteo Salvini”.

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Toti, agli arresti domiciliari ormai da un mese, non accetta di piegarsi alla richiesta dell’opposizione che si fonda sull’«eco di un’indagine che in questo momento è proprio tale, senza rinvii a giudizio e tanto meno senza condanne». Nessuna dimissione, quindi. “La Giunta e l’Amministrazione regionale devono continuare a lavorare per la realizzazione dei progetti di mandato affidati loro dagli elettori a stragrande maggioranza con lo spirito di sempre e con la leale collaborazione tra input politici fondamentali e non sostituibili per la gestione della quotidianità e dell’apparato tecnico istituzionale dell’istituzione”, conclude il presidente della Liguria.

 
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