NewTuscia – TARQUINIA – È stata un successo anche nel Lazio la prima giornata di mobilitazione delle località balneari per una legge che applichi correttamente la direttiva europea, salvaguardando la balneazione attrezzata italiana. “È stata una soddisfazione constatare la massiccia partecipazione all’iniziativa – afferma la presidente del Sib Lazio Marzia Marzoli – ma, allo stesso tempo, è una dimostrazione della grande preoccupazione degli operatori del settore. È drammatico che il Governo non senta l’urgenza di tutelare il turismo balneare, uno dei pilastri dell’economia turistica italiana”.
Nell’iniziativa congiunta SIB-Confcommercio e
I bagnanti di tutto il mondo sono stati accolti con questo manifesto di protesta dei sindacati: “gli stabilimenti balneari italiani hanno avuto l’unico errore di aver creduto alle leggi dello Stato italiano che garantivano la continuità del lavoro. Non possono essere penalizzati per questo”. La Direttiva Bolkestein come chiarita dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea presuppone l’accertamento della scarsità della risorsa. Cioè l’impossibilità di rilasciare nuove concessioni. Il cosiddetto Tavolo Tecnico Consultivo sulla cosiddetta mappatura delle concessioni marittime demaniali ha certificato che nel nostro Paese esiste la possibilità di rilasciare nuove concessioni e che quindi nuovi operatori possono svolgere tale attività. Non c’è quindi bisogno di “terremotare” un modello di successo di balneazione attrezzata che il mondo ci invidia.
È solo la prima di una serie di iniziative di mobilitazione che i sindacati hanno programmato per spingere il Governo a fare il suo dovere: varare una legge a tutela di 30mila imprese a maggioranza familiare. Questo è un settore fatto non di capitani d’industria con le casse piene come purtroppo si è a lungo maliziosamente descritto, ma di lavoratori onesti che rischiano di perdere il lavoro e il frutto del proprio lavoro”.