Toti chiede libertà. Dall’inchiesta ligure nessuna scossa sul voto – .

Toti chiede libertà. Dall’inchiesta ligure nessuna scossa sul voto – .
Toti chiede libertà. Dall’inchiesta ligure nessuna scossa sul voto – .

Giovanni Toti chiede la revoca degli arresti domiciliari. A un mese dal terremoto giudiziario che ha travolto la Liguria, passate le elezioni europee, allentata la bufera mediatica e conclusi i principali interrogatori di indagati e testimoni, la richiesta con cui il governatore spera di essere liberato è stata depositata ieri in Procura da il suo avvocato Stefano Savi. Secondo cui non ci sono più le condizioni per mantenere il presidente in stato di arresto. «Senza entrare nel merito della questione – scrive in una nota l’avvocato – riteniamo che ci siano le condizioni per la revoca del provvedimento, o, in alternativa, per la sua attenuazione. Quanto al rischio di reiterazione del reato, la celebrazione della tornata elettorale supera una delle ragioni addotte a sostegno della misura cautelare”.

Secondo il gip che ha disposto gli arresti domiciliari, infatti, Toti avrebbe potuto recidivare il delitto in vista degli Europei, ai quali non stava prendendo parte. Non solo, «tenendo conto del lunghissimo arco temporale delle indagini, i fatti contestati» risultano «episodici rispetto al numero delle campagne elettorali affrontate e all’attività di raccolta fondi a fini politici». In quattro anni di indagini, cioè, non sarebbe emerso alcun sistema Toti. E d’altronde nell’interrogatorio il governatore ha risposto a tutte le domande dei pm che lo accusavano di essersi fatto corrompere dall’imprenditore del porto di Genova Aldo Spinelli, con 74mila euro di legittimo finanziamento ai suoi comitati elettorali. Toti ha sempre rivendicato dietro ogni suo intervento la trasparenza di quei trasferimenti e l’interesse pubblico del porto di Genova. A partire dal sostegno alla proroga della concessione del Terminal Bulk a Spinelli, che per i magistrati sarebbe invece oggetto di uno scambio corrotto. Finanziare le commissioni in cambio dello sblocco del caso, è in sostanza l’accusa. Un collegamento sempre smentito da Toti che da “governatore dell’azione” ha ribadito l’interesse pubblico al rinnovo di quella concessione. I trasferimenti trasparenti e tracciati dimostrano poi “la volontà di seguire pedissequamente la legge per le donazioni liberali”, precisa l’avvocato. Tanto che davanti ai pm «Toti ha sostenuto la sua buona fede». Il governatore ha ammesso il finanziamento elettorale da parte di imprenditori privati, tra cui Spinelli, ma ha precisato che i trasferimenti sono sempre indipendenti da qualsiasi sua azione.

Savi sottolinea che gli interrogatori degli indagati e dei testimoni centrali nelle indagini annullerebbero anche l’altro presupposto cautelativo, il rischio di contaminazione delle prove. Toti ritiene di aver chiarito tutto e vuole tornare a fare il presidente della Regione: “Occorre tenere conto – conclude Savi – del giusto equilibrio costituzionale tra tutela del processo, tutela della volontà popolare ed esigenze amministrative della Regione ”. Dopo la mozione di sfiducia respinta in consiglio regionale, i sostenitori di Toti sostengono che la vicenda giudiziaria non ha intaccato il consenso dei partiti della sua maggioranza di centrodestra.

I sondaggi danno Fratelli d’Italia come il partito più votato in Liguria con il 26,77%, Lega con l’8,88%, Forza Italia, con Noi Moderati, tra i cui leader c’è anche Toti, all’8,43%. In linea con le Politiche 2022.

 
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