“Dura opposizione a Cirio, abbiamo vinto i giovani lottando per la Palestina e il clima” – .

«Effetto Salis? Il risultato delle Regionali è stato il frutto di un circolo virtuoso: non ci siamo risparmiati sul territorio, sacrificando anche la nostra carriera personale. Ma di certo non vediamo l’ora di abbracciarla, è una di noi”. Alice Ravinale è la prima eletta dell’Avs a Torino e la terza tra tutti i partiti nella circoscrizione città e provincia. La grande sorpresa di queste elezioni è l’Alleanza Verde e Sinistra, che avrà 4 dei suoi membri seduti a Palazzo Lascaris.

Ti aspettavi un successo del genere?

«No, non così, assolutamente. Ma le sorprese sono iniziate domenica sera, quando si sono cominciati a vedere risultati in doppia cifra (per gli Europei) anche in periferia”.

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A cosa è dovuto questo risultato?

«A un progetto nazionale credibile e al radicamento nel territorio. In particolare a Torino, ormai da tre anni, tanti giovani mettono il loro tempo e la loro intelligenza al servizio di un mondo migliore”.

E sono proprio i giovani ad averti votato…

«Sì, stiamo riportando al voto chi non aveva mai votato, i giovanissimi, o che non votavano più. L’astensione è aumentata del 10%, mentre per Bruxelles abbiamo preso 15mila voti in più rispetto ai Politici. Dobbiamo dare fiducia ai giovani, fermare il paternalismo e trattarli come adesivi”.

Hanno vinto anche le questioni su cui stai combattendo?

«Certamente ha premiato la nostra capacità di essere radicali su temi sui quali non ci si aspetta più poca chiarezza: la Palestina, l’ambiente, ma anche la vicenda Mirafiori su cui da un anno diciamo che esiste una vera emergenza (e non è tipico di una forza ecologica). Ma conta anche il metodo, perché stiamo ricostituendo i club del territorio e la voglia di fare politica in modo disinteressato”.

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L’emergenza climatica non è stata toccata molto in questa campagna…

«Scomparsa, perché si pensa (erroneamente, e lo dimostriamo) che non porti consensi perché significa rimettere in discussione le abitudini di vita dei cittadini, come nel caso dell’auto. Ma l’indifferenza di Cirio su questo è un crimine e noi lotteremo”.

Le altre lotte da fare in Consiglio regionale?

“La difesa delle donne, della salute pubblica a partire dalle condizioni di chi lavora, dei trasporti, dell’accesso alla casa, che a Torino è un disastro”.

Lascerà il suo incarico in Comune?

“Certo, non ho intenzione di ricoprire un doppio ruolo”.

Chi la sostituirà continuerà a opporsi internamente al sindaco Lo Russo?

«Certamente manterremo il tema, in modo costruttivo ma senza timore di dimostrare la nostra diversità di vedute su alcuni temi, ultimo dei quali la nomina del consigliere per la Sicurezza. È bene anche che la maggioranza faccia capire che sono espressione di punti di vista diversi”.

Anche secondo te come mai il centrosinistra avrebbe dovuto iniziare prima la campagna?

«Certo, insieme al M5S: andare divisi e farlo all’inseguimento è stato un regalo per Cirio».

Ti opporrai duramente?

«Se anche il nostro risultato sarà confermato, cercheremo di essere un sostegno per tutti coloro che non vogliono rivedere questo film dei sorrisi e della tranquillità del governatore (a volte anche insieme al sindaco Lo Russo)».—

 
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