L’esercito israeliano ha affermato che otto soldati sono morti nell’esplosione di un veicolo blindato mentre un convoglio lasciava Rafah. Dall’inizio della guerra contro Hamas sono morti oltre trecento soldati. Preoccupante anche la situazione sanitaria nella Striscia
Otto soldati israeliani sono morti sabato mattina in un’esplosione a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha annunciato l’esercito (IDF), in quello che segna l’incidente più mortale per le forze israeliane nella Striscia da gennaio.
L’esercito ha diffuso informazioni solo su uno dei soldati, le famiglie degli altri sette soldati sono state informate ed i loro nomi verranno resi noti in seguito. Secondo una prima indagine, i soldati sono rimasti tutti uccisi all’interno di un veicolo blindato di ingegneria da combattimento (Cev) Namer.
I soldati stavano viaggiando in un convoglio intorno alle 5 di sabato mattina dopo un’offensiva notturna contro Hamas nelle aree nord-occidentali del quartiere Tel Sultan di Rafah, durante la quale le truppe della 401a Brigata corazzata hanno ucciso circa 50 uomini armati, ha aggiunto l’IDF.
Il convoglio si stava dirigendo verso gli edifici conquistati dall’esercito, per far riposare le truppe dopo l’operazione notturna. Il blindato era il quinto o sesto veicolo del convoglio e ad un certo punto è stato colpito da una forte esplosione. Non è ancora chiaro se si trattasse di una bomba piazzata in anticipo oppure se agenti di Hamas si siano avvicinati al veicolo con un ordigno esplosivo e lo abbiano piazzato direttamente addosso al Cev
I militari stanno inoltre indagando sulla possibilità che alla forte esplosione abbiano contribuito degli esplosivi depositati all’esterno del CEV. Normalmente, mine e altri esplosivi sono conservati all’esterno di un veicolo corazzato se esplodessero non riuscirebbero a causare danni alle truppe all’interno. Secondo l’esercito non sono stati sparati colpi di arma da fuoco durante l’incidente e il veicolo non era fermo al momento dell’esplosione.
Con la loro morte sale a 307 il bilancio dei soldati dell’IDF uccisi nell’offensiva di terra contro Hamas e nelle operazioni lungo il confine con Gaza.
Meno di un terzo delle strutture sanitarie in funzione, oltre 37mila morti a Gaza
La situazione nella Striscia resta allarmante. In un aggiornamento sui social media, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA). ha scritto che gli ospedali sono fatiscenti, le restrizioni all’accesso umanitario e le scarse forniture mediche e carburante in tutta Gaza spingendo la situazione sanitaria oltre il livello di crisi. “Gli operatori sanitari continuano a sostenere le famiglie, ma meno di un terzo dei nostri centri sanitari sono operativi”, ha aggiunto l’UNRWA.
Il bilancio delle vittime a Gaza dall’inizio della guerra è intanto salito a 37.296, mentre i feriti sono 85.197. Lo rende noto il ministero della Sanità di Hamas aggiornando il bilancio delle vittime e sottolineando che solo nelle ultime 24 ore sono stati registrati 30 decessi.
