“Io e la Meloni insultati. Per me una medaglia d’oro”. La denuncia di Gasparri dopo il Pride di Roma – .

“Io e la Meloni insultati. Per me una medaglia d’oro”. La denuncia di Gasparri dopo il Pride di Roma – .
“Io e la Meloni insultati. Per me una medaglia d’oro”. La denuncia di Gasparri dopo il Pride di Roma – .

Finì Orgoglio di Roma e, come ormai ogni anno, i politici della maggioranza finiscono nel mirino dei partecipanti. Le sfilate sono diventate un’occasione politica, come dimostra la presenza di Elly Schlein su uno dei carri insieme a Alessandro Zan, che andrà al Parlamento europeo. E proprio in vista di una manifestazione divenuta ormai manifesto elettorale del Pd, non stupisce che non siano mancati cori e manifesti satirici, ma anche offensivi, contro gli esponenti dei partiti che compongono la maggioranza.

Apprendo che durante la manifestazione degli omosessuali a Roma eravamo presenti io e Giorgia Meloni pesantemente insultato per il suo impegno sul tema dell’uso e dell’abuso di farmaci per bloccare la pubertà dei bambini“, ha detto il capogruppo Forza Italia al Senato, MaurizioGasparri. “Ne considero uno medaglia d’oro essere insultati da persone che ritengono legittimo manipolare con farmaci bambini di dieci e undici anni senza rispettare le regole stabilite dall’AIFA e dal Comitato Bioetico“, ha continuato l’esponente azzurro.

Le posizioni del senatore sono note, proprio in risposta agli insulti che gli sarebbero stati rivolti, ha spiegato Gasparri: “C’è chi vuole realizzarlo bambini schiavi della droga e coloro che difendono la libertà della famiglia, dei figli, della vita senza alcuna discriminazione sessuale, ma senza alcuna manipolazione farmacologica“. Poi, il senatore conclude con una provocazione verso chi protesta per lasciare la libertà di somministrazione ormonale e farmacologica ai bambini con disforia di genere: “Ci sono quelli che sono studenti di Dottor Mengele come loro e chi difende la vita in tutte le sue forme, come me e Giorgia Meloni“.

Il Primo Ministro, inoltre, è stato protagonista di numerosi manifesti e locandine che sono stati esposti durante il Pride. “Meglio gay che con lei”, si legge in uno dei tanti. Poi “Giorgia esce dalle leggi che ci tutelano“. Su un cartello, arricchito anche del simbolo anarchico, si leggeva: “Meno meloni, più limoni“.

Anche il generale è nel mirino del Pride Roberto Vannacci per le sue posizioni sul mondo LGBT: “Caro Vannacci, siamo in 9 io e la mia Ame. Vuoi essere la decima?“. Nel cartellone, colui che oggi è eurodeputato della Lega era ritratto con una vistosa parrucca bionda con dietro un arcobaleno, simbolo del mondo LGBT.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV “Ne ha abbastanza, le cose non migliorano” – .
NEXT Questo autobus che ha preso fuoco a Barcellona non era elettrico – .